Roma, 5 mar. (Labitalia) - “Con il nuovo governo si comincia a vedere un deciso cambio di passo. Nel decreto Sostegno ci saranno risposte concrete”. Così il sottosegretario all’Economia, Claudio Durigon, nel corso del Digital Debate 'Welfare e mercato del lavoro, analisi del rapporto tra occupazione, innovazione sociale e reddito universale', organizzato da Consenso Europa - società del gruppo Hdrà specializzata in Public Affairs e Comunicazione strategica - cui hanno preso parte l'eurodeputato Pierfrancesco Majorino (Pd), il coordinatore nazionale di Base Italia ed ex segretario Fim-Cisl Marco Bentivogli, il segretario generale Confsal Angelo Raffaele Margiotta, la direttrice generale di Formazienda Rossella Spada, ed Enrico Zucchi, segretario generale di Sistema Impresa. “I nuovi indennizzi non prevederanno più i codici Ateco - ha detto Durigon - ed è previsto un ristoro specifico per le attività di montagna che hanno subito danni dalle chiusure invernali. Prevediamo inoltre la costituzione di un Polo farmaceutico per la produzione dei vaccini, con cui rafforzare anche distribuzione e somministrazione”.

“Sui vaccini l’Europa ha sottovalutato il tema della produzione e della distribuzione. Che vanno necessariamente potenziate, se non si vuole prendere la strada della sospensione della proprietà intellettuale dei brevetti”, ha sostenuto l’europarlamentare Pierfrancesco Majorino, che ha poi sottolineato la necessità di utilizzare le risorse del Next Generation Eu per investimenti che garantiscano davvero la crescita dell’economia.

Incentrato sul lavoro l’intervento di Marco Bentivogli: “Il blocco dei licenziamenti aiuta a guadagnare tempo, ma bisogna favorire, in contemporanea, la sostituzione delle politiche passive con le politiche attive del lavoro. Il rinnovo generalizzato della cig Covid e del blocco dei licenziamenti rischia di peggiorare la situazione. Occorre differenziare azienda per azienda e non solo settore per settore, e collegare gli interventi di sostegno alle politiche attive".

“Sotto molti punti di vista, il Paese - ha sottolineato Enrico Zucchi, nel corso del suo intervento - ha sorretto il peso economico della pandemia. Ora c’è il bisogno di razionalizzare la distribuzione delle tutele dei decreti Ristori, salvaguardando gli autonomi e le micro-imprese che più di altri hanno risentito dell’instabilità dell’ultimo anno. La stessa riforma degli ammortizzatori sociali deve includere il paradigma dell’universalità supportando i titolari di partita Iva in termini strutturali e duraturi”.

Secondo il segretario Confsal, Angelo Raffaele Margiotta, “la stagione di riforme che si apre deve puntare superare la frammentarietà, e l'asse portante deve essere la riforma del lavoro"." Bisogna superare la politica degli interventi temporanei, e inquadrare i provvedimenti dentro uno schema di riforma organica che leghi i vari elementi del mondo del lavoro. Inclusi gli investimenti in formazione continua dei lavoratori, per la formazione di nuove competenze necessarie alla ricollocazione”, ha aggiunto.

“Entro il 2025 - ha analizzato Rossella Spada, direttore generale di Formazienda - l’automazione farà perdere milioni di posti di lavoro nel mondo, perciò è necessario investire sin da ora sulla formazione. La nostra missione è finanziare i piani formativi finalizzati alla competitività delle imprese e a dare maggiori garanzie di occupabilità ai lavoratori. L’importanza di riqualificare e riconvertire le competenze professionali è sempre maggiore, perché ci troviamo in un mercato del lavoro sempre più alla ricerca di nuove competenze. Nel momento in cui ci approcciamo allo sblocco dei licenziamenti diventa essenziale accompagnare i lavoratori ad una nuova collocazione e investire nella formazione dei lavoratori interni al nostro tessuto economico costituito da micro e piccole imprese, aiutando a mantenere i livelli valoriali delle aziende".