ROMA (ITALPRESS) – “Bisogna fare un piano dell’agricoltura almeno a 10 anni in cui l’obiettivo è produrre di più e produrre in modo sostenibile preservando le risorse naturali. Questo si può fare attraverso l’innovazione. Le imprese agricole sono pronte ad investire, per aumentare il contributo alla lotta contro il cambiamento climatico e per accrescere la sostenibilità ambientale”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, nella sua relazione alla 101esima Assemblea della confederazione. “Gli obiettivi, però, vanno raggiunti puntando sulle innovazioni, non solo con i divieti – ha detto Giansanti – Una risposta deve arrivare dalla puntuale e piena applicazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza che ha nella transizione ecologica un punto fondamentale. E’ però necessario che il contributo richiesto al nostro settore non venga inquadrato solo in termini restrittivi. Va preso in considerazione anche l’apporto già assicurato alla lotta al cambiamento climatico – ha spiegato Giansanti – Dalle energie rinnovabili, al trattenimento del carbonio che si ottiene con alcune colture e con la forestazione. Quest’ultimo è un contributo che può essere valorizzato anche in termini di reddito per gli agricoltori, all’interno di appositi accordi di programma. I problemi posti dal cambiamento climatico hanno una dimensione globale e l’Unione europea incide per meno del 10% sulle emissioni totali di CO2. Il nostro modello deve essere preso come un punto di riferimento”. Parlando della Pac, Giansanti ha poi sottolineato che si tratta di una questione di “fondamentale importanza per il futuro dell’agricoltura, la Pac che entrerà in vigore nel 2023, ma per la quale già entro la fine di quest’anno gli Stati membri dovranno inviare alla Commissione europea i programmi strategici nazionali. Una novità assoluta, in quanto dovranno contenere sia le scelte sui pagamenti diretti, sia i programmi di sviluppo rurale a livello regionale”.
“Abbiamo espresso e motivato le nostre riserve sull’accordo che è stato raggiunto – ha evidenziato Giansanti – Ora c’è molto lavoro da fare e in tempi stretti. Nella fase di redazione del piano strategico puntiamo a risolvere i problemi posti esistenti, con particolare riferimento agli aiuti diretti che devono continuare ad essere una rete minima di sicurezza per i redditi degli agricoltori. Fatte le debite proporzioni, per il nostro settore il piano strategico per la nuova Pac ha la stessa valenza del Recovery Plan per l’economia italiana. Non possiamo sbagliare e va privilegiata la spesa effettivamente produttiva”.
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