ROMA (ITALPRESS) – “Il bersaglio era la giovane democrazia parlamentare, nata con la Costituzione repubblicana, per approdare a una dittatura, privando gli italiani delle libertà conquistate nella lotta di Liberazione. Esattamente il contrario di quanto proclamava il terrorismo rosso, quando parlava di Resistenza tradita. Il tradimento della Resistenza sarebbe stato, invece, quello di far ripiombare l’Italia sotto una nuova dittatura, quale che ne fosse il segno”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un’ intervista al quotidiano ‘Repubblicà. “Al di là delle storie personali di chi aderì alla lotta armata – ha continuato – c’era la contestazione radicale della democrazia parlamentare, così come era stata delineata dai padri Costituenti. E, a ben vedere, anche la mancata accettazione della volontà degli elettori in favore di forze centriste, atlantiche, riformatrici, di segno moderato. Un esercizio di democrazia che veniva definito ‘regimè. C’era anche chi, legittimamente, si sarebbe aspettato dei governi o delle politiche diverse. Ma fu grave e inaccettabile quel processo mentale, prima che ideologico, che portò alcuni italiani – pochi – a dire: questo Stato, questa condizione politica, non risponde ai miei sogni, è deludente e, visto che non siamo riusciti a cambiarlo con il voto, abbattiamolo. Uno dei pilastri su cui si fonda la Repubblica è il valore del pluralismo. Democrazia è libertà, uguaglianza, diritti”.
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