ROMA (ITALPRESS) – “E’ come se fosse un dazio sulle esportazioni italiane, considerando che il 70% è diretto a Paesi europei”. Lo afferma in un’intervista all’Italpress Thomas Baumgartner, presidente di Anita, Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici, in merito ai provvedimenti adottati dalla Germania, e in seguito dall’Austria, che impongono un test antigenico negativo per i conducenti dei mezzi pesanti entro le 48 ore precedenti l’ingresso nello Stato, con conseguenti problemi economici e di viabilità che ne sono scaturiti per i camionisti italiani.
La deviazione che è stata prevista sull’A22, fa notare Baumgartner, pur riducendo l’incolonnamento di auto, comporta oltre 200 km in più, con maggiori costi per l’economia italiana e anche un impatto ambientale maggiore.
Il presidente dell’associazione torna a chiedere reciprocità nei confronti degli Stati comunitari: “Se oggi la Baviera vieta l’ingresso di automezzi che provengono dall’Italia solo perchè passano il Tirolo allora chiediamo che anche l’Italia attui le stesse misure per le merci provenienti dalla Germania che passano per il Tirolo. Chiediamo che facciano gli stessi controlli al Brennero per i camion in direzione nord verso sud”. Rispetto alla richiesta di un incontro urgente con il Governo, il presidente di Anita fa sapere: “Non abbiamo ancora ricevuto una risposta, anche perchè il ministro si è insediato solo martedì. Chiediamo che il nostro settore venga considerato e ascoltato”.
Sul Recovery Plan sono molte le carenze ravvisate dal presidente di Anita: “Il piano prevede molti investimenti per il settore ferroviario, tanti sono previsti per il traffico passeggeri e non per il traffico merci, altrettanto importante. Sulla dorsale centrale appenninica – continua – oggi non è ancora possibile trasferire semplici treni rimorchi che vengono utilizzati perchè le sale delle gallerie non hanno un’altezza sufficiente e questo manca nel Recovery Plan. Mancano anche una serie di interventi sui terminali ferroviari, perchè non basta potenziare le gallerie attraverso il valico ma anche attraverso il versante francese”.
“Bisogna poi potenziare il terminale per il trasporto dei mezzi, oggi il vero collo di bottiglia, e non sono previsti investimenti al riguardo”, aggiunge. Baumgartner insiste anche sul trasporto su gomma: “Bisogna investire anche sul sistema stradale e autostradale, nel Recovery Plan vediamo pochissimo, 1,2 miliardi, lo stesso importo per le piste ciclabili”.
(ITALPRESS).