ROMA (ITALPRESS) – “Siamo stati determinanti nel dar vita al governo Conte. Non ci pentiamo affatto di questa scelta. I risultati sono stati di grande importanza per l’Italia”, ma “oggi siamo in una nuova fase: dall’emergenza occorre passare alla ricostruzione. Per fare questo occorre un rilancio, una ripartenza. Non bisogna nasconderlo questa esigenza è avvertita da tutti. Dal Pd, dai 5 Stelle, da Italia viva, da Leu e, sono convinto, anche dal presidente Conte. D’altra parte essa era al centro dell’incontro del 5 novembre tra il premier e i segretari dei partiti della maggioranza”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, il segretario del Pd Nicola Zingaretti.
Per l’esponente Dem “hanno prevalso rigidità, timori e sono tornate le divisioni. Per quanto riguarda il Pd, comunque, la questione è chiara e siamo davvero uniti: siamo contrari all’immobilismo, alla chiusura in se stessi, a ogni forma di auto celebrazione e nello stesso tempo consideriamo la conclusione dell’attuale esperienza di governo come un’avventura pericolosa. Una crisi al buio che non prospetta alcunchè di buono per il futuro della Repubblica”. Quanto al Pd “continuerà, in presenza di questo passaggio difficile, a svolgere una funzione unitaria. Di collante”, assicura, sottolineando che “non è prioritario il tema degli assetti, degli organigrammi, degli equilibri di potere. Non ci interessa tutto questo. Ci interessa solo che la coalizione sia all’altezza delle sfide che oggi diventano via via più difficili. Ecco perchè ci vuole il massimo della corresponsabilizzazione e della collegialità”. Sui rilievi rivolti in queste ore a Conte da esponenti del Pd, Zingaretti osserva: “In questo quadro cercare di migliorare l’azione del governo Conte, al quale abbiamo creduto e continuiamo a credere, non è una mina posta sotto la stabilità del quadro politico, ma è la condizione stessa per andare avanti”.
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