Diciamocelo chiaramente, l'unica incognita, intesa come grandezza non nota di un problema, che il Frosinone doveva determinare era l'effetto delle vacanze invernali sulla condizione psico-fisica dei suoi giocatori.

La Pro non ha fatto molto per complicare il compito alla squadra di Moreno Longo, che dopo pochi minuti di orologio ha trovato la via del gol riannodando un filo che nelle ultime settimane ha legato una incredibile serie di risultati utili, alcuni dei quali conditi da gioco spettacolare e alta incidenza sotto porta.
A viso aperto
Il team di patron Stirpe corre e non guarda in faccia a nessuno, gli avversari farebbero bene a non sfidare i tori di Pamplona se non vogliono rimanerci sotto. Mister Atzori che ammette candidamente di essere venuto a Frosinone per giocarsela a viso aperto non ha avuto una brillante idea. Allenatori più prudenti e pragmatici, come Castori, ad esempio, qualche punticino lo hanno rimediato.
Ma questo è un discorso che, se vogliamo, affonda in una mentalità vincente che il Frosinone ha vieppiù rafforzato nel corso delle stagioni. Una volta che si è abituata anche alla nuova atmosfera dello stadio Stirpe, la formazione ciociara è tornata ad essere quella che al Matusa sapeva di avere l'appoggio di un popolo dentro un fortino quasi inespugnabile.
Punti deboli?
Difficile oggi trovare dei punti deboli ad una squadra che ha lo stesso bottino di un Palermo imbottito di nazionali e alla quale sembra resistere solo un Empoli non sempre convincente. Il Bari a cavallo della sosta lascia preziosi punti per strada con due pareggi consecutivi, il Parma rimette in corsa una Cremonese con l'attacco spuntato.
Saranno problemi di abbondanza, facendo i debiti scongiuri, a creare semmai qualche grattacapo al tecnico nativo di Torino. Ad avercene di problemi così in Serie B. Abbondanza di uomini ma anche di soluzioni tattiche. Con il rientro di Luca Paganini le fasce contano due per ruolo, i tre centrali sono una sicurezza, Ciano ha definitivamente preso possesso della cabina di regìa e quando non segna fa segnare con una disinvoltura tale da evocare persino paragoni con un certo Ciccio Lodi, per il modo con il quale il trequartista accarezza il pallone con il piede sinistro. Solo il tempo dirà se il suo impatto sarà paragonabile a quello avuto dal numero 10.
Chi non deve dimostrare niente è Federico Dionisi, che ritorna al gol e anche al top dal punto di vista della brillantezza fisica, della corsa, dello spunto nel breve. A centrocampo, i problemini fisici di Mirko Gori possono essere risolti con cura e pazienza visto che Chibsah assicura quantità ed ha i tempi di gioco per coordinare la manovra insieme al compagno di reparto Maiello, un altro che fa dei piedi buoni il suo mestiere. Insomma, prendendoli uno ad uno e scandagliando reparto per reparto, non c'è al momento falla da tappare in un meccanismo che può funzionare indifferentemente da come si schiera l'avversario di turno.
Può affondare come lama calda nel burro di squadre lunghe in campo, può sbloccarla da palla inattiva contro difese arcigne, può essere devastante con il capitano Ciofani dentro l'area, può esserlo sulla corsa con Daniel che difende palle lunghe e poi le smista sugli accorrenti compagni.
Esame esterno
Non era comunque la squadra delle Bianche Casacche quella contro la quale misurare l'altezza dell'asticella. Sarà un esame ben più probante la sfida di domenica prossima a Cittadella. Lì si chiarirà se l'evoluzione tecnico-tattica della squadra ha ancora margini di miglioramento.
Numeri, dentro e fuori
Per quanto concerne i numeri, il Frosinone ha agganciato il Palermo con il quale ora condivide il primo posto e nei confronti del quale ha anche una differenza reti migliore (14 a 13). Una vittoria in più nelle ultime cinque. È nella tabella di marcia fuori casa che i canarini, già da domenica, saranno chiamati a fare qualcosa in più. Lontano dal capoluogo i giallazzurri hanno una media di 1,2 punti realizzati nelle ultime dieci partite. Settimi in questa classifica dietro Cittadella, Palermo, Cremonese, Novara, Foggia ed Empoli. Più o meno lo stesso andamento di Parma e Pescara. Davanti al proprio pubblico, la media sale a 2,2, la stessa del Bari e un filo sotto lo Spezia. Numeri che con un intero girone di ritorno da disputare, sono evidentemente suscettibili di grandi variazioni.