Semmai la rielezione di Carlo Tavecchio alla presidenza della Federazione Italiana Giuoco Calcio non fosse bastata per confermare che in Italia il calcio è nelle mani dei "soliti noti", ecco che questo pomeriggio, nel corso del consiglio della Lega di B per decidere la data dell'elezione del nuovo massimo esponente (come si ricorderà Andrea Abodi si era dovuto dimettere in quanto candidato alla poltrona di presidente federale), si è verificato un altro episodio che dovrebbe far riflettere, e molto, chi vuole provare a credere ancora nella "purezza" di questo bellissimo sport.

«Il Consiglio - racconta il presidente del Frosinone Calcio Maurizio Stirpe - era stato convocato per decidere la data della nuova elezione del presidente della Lega B. Ci siamo riuniti con l'intenzione di scegliere il 19 aprile in modo tale che tutti coloro che erano intenzionati a candidarsi avrebbero avuto tempo sufficiente per preparare e presentare il loro programma. Per l'occasione avevamo invitato anche tutti gli altri rappresentanti delle società di B (per l'esattezza sedici, considerando che un dirigente dello Spezia, del Frosinone, della Salernitana, dell'Ascoli, dell'Hellas Verona e del Novara fa parte del Consiglio di Lega, ndr). Di questi, otto hanno appoggiato la scelta del 19 aprile, mentre altrettanti si sono schierati con "l'idea" di Claudio Lotito di anticipare la votazione entro fine marzo (chiara l'intenzione del presidente della Lazio di diventare vice presidente federale, presidente della Lega di A e di quella di B nello stesso periodo, ndr). A quel punto la "palla" è passata a noi Consiglieri. Fino a pochi minuti prima, oltre al sottoscritto, anche Cardinaletti dell'Ascoli e Mezzaroma della Salernitana erano d'accordo per la data del 19 aprile, e considerando che Corradino, vice presidente, si sarebbe astenuto, i voti di Setti del Verona e Accornero del Novara non sarebbero bastati per anticipare l'elezione come nelle intenzioni di Lotito. E invece all'ultimo momento Mezzaroma ha cambiato il suo voto. Così mi sono alzato, ho presentato le mie dimissioni e abbandonato la sede della Lega. Spiegare il mio gesto credo sia piuttosto semplice. Ho avuto l'impressione che il tutto fosse preconfezionato da tempo e, soprattutto, non voglio far parte di un progetto che punta a portare Lotito alla presidenza della Lega di B dopo che per anni è stato il primo a non curare affatto gli interessi delle Serie cadetta. Anzi, direi proprio che ha fatto l'esatto contrario».
A questo punto cosa potrà succedere?
«Sinceramente non lo so e non mi interessa. In questo momento non conosco nemmeno qual è la data di marzo in cui si svolgerà l'elezione. L'unica che posso dire, o meglio che mi auguro, è che chi andrà a votare riesca a farlo solo ed esclusivamente con la coscienza e per il bene del calcio».