È un Cassino in piena involuzione quello che si sta palesando da un paio di gare a questa parte. Domenica, nella trasferta di Budoni, una prova decisamente non all'altezza contro una formazione, quella sarda, che ha dimostrato grossomodo la classifica che ha, facendo tuttavia molto più degli uomini dell'abbazia i quali, invece, in avanti non si sono praticamente mai presentati. Lenti, molli e con poche idee, questo è un Cassino che non rende giustizia a quello che è arrivato al quarto posto della graduatoria. Le attenuanti non mancano, soprattutto tra le indisponibilità, anche se difficilmente qualche singolo avrebbe potuto svegliare la squadra dal torpore generale.  Con la sconfitta di domenica i biancazzurri sono fuori dal treno play off per le conseguenti vittorie delle concorrenti, anche se il gruppone è molto compatto. I nuovi non si sono distinti e sono stati trascinati dagli eventi, ed ha ragione Urbano quando afferma che la soluzione va cercata nel gruppo. Se nella sfida col Monterosi le grossissime indisponibilità hanno fruttato comunque un punto ottenuto di puro carattere, sebbene con una prestazione perfettibile, l'altro ieri le soluzioni erano sicuramente maggiori ma è andata anche peggio, soprattutto nell'interpretazione.

«Abbiamo giocato malissimo - è ancora il commento alla gara del presidente Nicandro Rossi. - Non abbiamo fatto un tiro in porta. L'unica occasione l'abbiamo costruita nel finale con Abreu. È anche difficile da commentare la gara di domenica, non abbiamo mai imbastito un'azione d'attacco, è stata una partita da dimenticare».  Rinforzi dal mercato? Macché, Rossi dichiara chiusa ogni operazione in entrata e in uscita. «Stiamo bene così. Non prenderemo e non cederemo più nessuno ma lavoreremo con questo gruppo. I calciatori che abbiamo interpellato ci hanno sparato cifre da capogiro e francamente fare degli sforzi importanti quando sappiamo che il campionato lo vincerà il Rieti ed anche con 15-20 punti di vantaggio, significa solamente buttare i soldi. Siamo competitivi per i play off anche così e ce la giocheremo fino alla fine». Il patron del Cassino fa capire chiaramente che in questa seconda parte del campionato che sta per cominciare ci sarà spazio per diversi elementi del vivaio biancazzurro. «Abbiamo integrato in prima squadra quattro classe 2000 proprio per farli crescere e prepararli per l'anno prossimo (quando saranno obbligatori, ndc)».

Una scelta opportuna e di prospettiva quella del sodalizio di via Appia che testimonia la programmazione dichiarata quest'estate. Se il campionato non si può vincere, tanto vale iniziare a costruire il Cassino che verrà, al netto dei play off, queste sono, riassumendo, le intenzioni societarie. «Voglio sottolineare che il Cassino ha un settore giovanile di valore che sta primeggiando in tutte le categorie ove prende parte, con l'eccezione della Juniores. Il nostro è un lavoro di prospettiva che darà frutti alla distanza. Abbiamo circa 300 iscritti per cui i giovani dell'avvenire li faremo in casa».
Una postilla, in chiusura, il primo dirigente del sodalizio cassinate la fa sugli spiacevoli episodi verificatisi all'aeroporto di Olbia dove un paio di supporters cassinati sono stati aggrediti da almeno una quindicina di tifosi del Latina, in trasferta a Nuoro: al centro dell'attenzione dei sostenitori pontini c'era lo stendardo portato dai cassinati, ai quali volevano sottrarlo, tutto è sfociato in aggressione. «Sono dei delinquenti che vanno perseguiti. Questa è violenza gratuita che condanniamo senza attenuanti. Dispiace, ma questa gente non c'entra con lo sport e con una società serie come il Latina che è costituita di dirigenti perbene».