Missione compiuta. Nelle ultime tre giornate il Cassino aveva un imperativo: vincere per piazzare l'allungo decisivo. A Gaeta serviva stapparsi del "periodo no" che seguiva la sconfitta ad Ardea (col Lido dei Pini) ed il pareggio interno con la Vis Artena, e soprattutto occorreva sfruttare il doppio impegno casalingo con l'ex reginetta Audace e il pericolante Morolo. Bene, anzi, benissimo, come secondo i piani.

Questi risultati dovevano portare a maturare un cuscinetto per lo scontro diretto di domenica prossimo ad Aprilia, seconda della classe. Una partita mai come tutte le altre specie, alla luce dei fatti del 2006 che portarono alla rocambolesca promozione dei biancazzurri allenati all'epoca da Sandrone Grossi ed alla concomitante retrocessione d'ufficio dei pontini per l'invasione di campo da parte dei propri supporters. Mercurio e compagni si presenteranno al "Quinto Ricci" con il conforto di nove punti di vantaggio, un divario considerevole che dà ancora maggiore tranquillità a tutto l'ambiente biancazzurro. Facendo un passo indietro, il match casalingo col Morolo ha messo in evidenza un Cassino determinato e robusto che, una volta portatosi sul doppio vantaggio, ha poi giocato al piccolo trotto gestendo bene la (poco veemente) reazione dei frusinati.
«Sono soddisfatto della prestazione di domenica scorsa - afferma mister Castellucci a mente fredda - abbiamo dimostrato di essere squadra solida e tosta. I ragazzi mi hanno dato la sensazione che neanche se la partita fosse durata una settimana i nostri avversari avrebbero mai tirato in porta. Abbiamo fatto un ulteriore passettino in avanti ma i giochi ancora non sono fatti».

Un comune denominatore che ha accomunato le ultime due gare casalinghe, è stata l'aggressività dimostrata dall'undici cassinate fin dalle prime battute di gioco. Con l'Audace a riposo i biancazzurri conducevano per 2-1, l'altro ieri per 2-0. Castellucci da vecchio marpione delle panchine spiega che l'approccio è stato studiato: «Conosciamo bene i limiti del nostro terreno di gioco - continua il trainer di Atina - se tiriamo il match per le lunghe, gli spazi col passare dei minuti si chiudono sempre di più e trovare spiragli praticabili è sempre più difficile, specie se si ha a che fare con un terreno irregolare».
Sull'espulsione di Giglio mister Castellucci svela che non si è trattato di un diverbio col l'arbitro ma di una bestemmia proferita della punta campana, con ogni probabilità innervosita per il penalty sbagliato nel primo tempo; ai fini regolamentari questa va punita col rosso. «Magari con un po' di buon senso l'arbitro poteva anche evitare di espellerlo dato che anche in Seria A si vedono dei labiali inconfutabili ma di cartellini rossi mai. Comunque ora è inutile stare qui a polemizzare, è andata».

Tra cinque giorni c'è già lo scontro di Aprilia dove Castellucci ha già le idee già chiare: «Dobbiamo partire con l'intento di vincere se vogliamo uscire con un risultato positivo. Un pareggio? Non sarebbe un risultato malvagio ma per forma mentis non parto mai per non vincere. Se alla fine dovesse uscire una "x" ben venga ma guai a non puntare ai tre punti».
Intanto domenica scorsa è arrivato l'impegno da parte dell'amministrazione comunale per voce del consigliere Carmine Di Mambro in procinto di prendere le deleghe allo sport, l'impegno a rifare l'indecente manto erboso dello stadio "Salveti".