Termina 0-3 al Casaleno l'ultima partita della Biosì Indexa Sora a Frosinone, che lascia così i tre punti alla Calzedonia Verona. Una sconfitta davvero immeritata per i bianconeri che hanno tenuto le fila dell'incontro per i 3 set, ma a cui è mancato il guizzo finale. Più decisiva nelle situazioni scomode il Verona che riesce, anche con un pizzico di fortuna, a fare sua la gara.
Al fischio d'inizio mister Barbiero schiera Seganov al palleggio, Petkovic opposto, Mattei e Caneschi al centro della rete, gli schiacciatori Rosso e Fey, Santucci libero. Coach Grbic risponde con la diagonale Spirito-Stern , i centrali Mengozzi e Pajenk, i martelli Maar e Marretta, Pesaresi libero.
Il tecnico bianconero ha optato per Fey al posto di Nielsen, complice l'ultima prestazione dell'hawaiano che ha saputo mettersi in luce e guadagnarsi la banda. L'allenatore gialloblu sceglie di fare un mini turn over con Stern obbligatoriamente in campo visto l'infortunio di Djuric, Mengozzi al posto del non convocato Birarelli e Marretta che fa respirare Jaeschke. L'avvio è molto equilibrato, ma non senza un dispendio copioso di energie da entrambi i fronti. I veneti se ne vanno sul +2 con il mani fuori dell'opposto slovacco. La Biosì aggancia il pari sul 9-9 grazie all'ace di Seganov e si mantiene attiva con Mattei. Il servizio di Rosso assaggia il nastro e lascia una misura all'avversario che ne approfitta con cinismo. Un fallo in attacco di Marretta permette ai padroni di casa di restare attaccati alla Calzedonia, poi ci pensa Caneschi dai 9m a ristabilire un nuovo ordine. Petkovic compie una specie di miracolo in un'azione rocambolesca in cui supera un muro a tre in fase d'attacco e lancia i suoi verso il sorpasso. Non si lascia intimidire il Verona e si propone avanti con Pajenk in veloce. Accelerano gli avversari per staccare il Sora proprio nella frazione finale: l'offensiva di Stern è incisiva e chiude il 25esimo punto, lasciando a 20 i volsci.
Nel secondo game Barbiero opera un cambio, inserendo Nielsen per Fey. Partenza gagliarda per i bianconeri con la parallela di Rosso che vale il surplus. Accorcia le distanze Stern in diagonale e nel frattempo Mauti subentra a Santucci che accusa un risentimento ed è costretto ad abbandonare il rettangolo di gioco. Il solito Stern, al termine di un'azione prolungata e battagliata ha la meglio con un'incursione non contenuta da Petkovic ed è 6-6. Si concentra sul serbo l'attacco ospite cogliendolo nuovamente in fallo e ribaltando il vantaggio iniziale. Maar mette giù il +4 in pipe, la reazione casalinga passa per le mani di Seganov che di prima rilancia i compagni. Nielsen affonda con potenza, ma sulla risposta nemica la seconda linea si fa trovare sguarnita. Fey e Caneschi fermano a muro Stern e Sora risale per il 18-20. Non hanno intenzione di mollare il periodo i bianconeri e con l'ace di Nielsen si riportano in pari riaprendo la contesa. La bella rimonta vede Sora non arrendersi nemmeno sul 22-24: recupera i due set point alla Calzedonia e la trascina ai vantaggi. Paga cara un'invasione la Biosì Indexa che non merita il verdetto del 27-29.
Il terzo tempo è il momento della verità per il Sora che se vuole provare a fare punti deve necessariamente osare. L'ingresso in campo è aggressivo: Petkovic e compagni si rendono pericolosi mettendo così a repentaglio le certezze venete. La Calzedonia, dal suo canto, vorrebbe chiudere i giochi presto senza rischiare di prolungare la partita e arrivare con lo smalto sbiadito nel momento clou. La volontà ferrea degli anfitrioni è interpretata da Petkovic per l'8-8. Dal pari, Sora alza la testa per il sorpasso: la corsia preferenziale diventa la banda destra da cui si erge anche Nielsen. Grbic decide che è il caso di ricorrere a Jaeschke, il quale subentra a Marretta. L'attacco rimpolpato del Verona non da subito i suoi frutti; la bagarre è tesa e il block laziale si impone finalmente invalicabile per l'offensiva ospite. La Biosì si procura +2. La Calzedonia è richiamata dalla propria guida e torna più accorta in campo, pronta a pretendere quel poco che le basta per chiudere definitivamente il match: un servizio sorano a rete vuole il Sora uscire prematuramente dal rettangolo sul 23-25 che si traduce nello 0-3 finale per il Verona.