Un ritardo che diventa angoscia. La data per il secondo vertice al Mise non arriva e, ora dopo ora, la tensione sale le scale dell'animo e sfiora l'afflizione. Anche se non tutto è perduto (anzi), quel 13 febbraio incombe minaccioso. Il «tempo stringe», dice senza fronzoli Enzo Valente segretario generale di Ugl chimici anche perché ogni giorno trascorso senza notizie indebolisce speranze e strategie. Ai trecento dipendenti dell'Ideal Standard interessa conoscere il proprio futuro e, in particolare, se davvero dovesse palesarsi un imprenditore intenzionato a investire. Sicuramente questa mattina, come già programmato, sarà questo il tema dell'incontro tra organizzazioni sindacali ma, più di tutto, si dovrà stabilire il da farsi. «Siamo convinti -continua Valente -che all'inizio di questa settimana potrebbe esserci l'incontro o la convocazione, se nulla di tutto questo dovesse avvenire, provvederemo a mettere in campo iniziative eclatanti. Siamo a meno di 15 giorni dalla scadenza della procedura di mobilità e non c'è stato alcun riscontro sull'incontro, in virtù di questo, la Regione non ha neppure convocato il tavolo istituzionale».
La procedura: come funziona
Dalla comunicazione aziendale, la procedura di mobilità dura 75 giorni: i primi 45 hanno incorniciato la fase sindacale con la pratica chiusa a Unindustria con il "mancato accordo". I successivi 30 giorni, la vertenza si sposta in Regione, con la convocazione della società e dei sindacati per chiudere la medesima procedura con un accordo o con un altro mancato accordo. Ma Roma, a sua volta, non convoca perché è in attesa delle notizie ministeriali, laddove era stato anticipato l'interessa mento di un imprenditore. Ora l'evidenza viaggia su un solo binario: mancano 15 giorni. E,se non dovesse esserci alcuna proroga, il 13 febbraio andrebbero a spegnersi stabilimento e speranze, con i licenziamenti.
La politica si fa sentire
Il coordinatore azzurro, Pasquale Ciacciarelli mette il dito proprio in questa piaga: «Il 13 febbraio è ormai vicinissimo, ma ad oggi il Ministero dello Sviluppo Economico non ha inviato alcuna comunicazione circa la convocazione del Tavolo. Nel sud della provincia, con il caso Ideal Standard, si sta consumando un vero dramma occupazionale che coinvolge l'intero indotto, per cui operare all'insegna della determinazione, della serietà, con una celerità che in alcuni casi è d'obbligo, è la ricetta vincente. Le famiglie dei lavoratori, insieme alle sigle sindacali, attendono con impazienza la "chiamata" del Mise, per poter avere finalmente un incontro chiarificatore. Lasciare i dipendenti in un clima di ulteriore instabilità e incertezza è inaccettabile oltre che deleterio per le sorti del sito roccaseccano. Faccio, quindi, appello al Ministero dello Sviluppo Economico, affinchè fissi al più presto la data dell'incontro. Il territorio sta raccogliendo i frutti di una politica economica che ha fatto della pressione fiscale il suo tratto distintivo e che vede l'impoverimento del tessuto industriale e dei territori. La pressione fiscale congiunta alla burocrazia che dà vita a tempistiche dilatate che non rispondo alle esigenze dei territori, non solo ostacolano lo sviluppo industriale, ma finiscono per abortire ogni tentativo di crescita. Per consentire a un nuovo investitore di rilevare il sito e presentare un piano industriale è necessario che gli enti,in questo caso il Misee la Regione Lazio, agiscano con fermezza, tenendo conto dell'importanza delle tempistiche».