La vendita all’asta di un prezioso codice del Quattrocento è stata sventata grazie al direttore di una biblioteca pubblica in provincia di Frosinone. Il ritrovamento ha permesso così di recuperare lo Statuto di Bagnoregio, sottratto dall’archivio diocesano della stessa cittadina, in periodo imprecisato tra il 1980 e il 2014. Il manoscritto che riproduce l’originale del 1373, andato perduto, con modifiche e aggiunte per successive revisioni, ora è stato posto sotto sequestro dall’autorità giudiziaria di Viterbo.

Il codice, restaurato, di una novantina di carte, con scrittura in gotico e ornato al principio di ognuno dei cinque libri di cui si compone, è stato notato dal direttore di biblioteca tra i lotti in vendita della casa d’aste il babuino, che ha subito provveduto a ritirarlo. Il codice si compone di cinque libri: regime, cause civili, malefici, danni dati, straordinari per circa 400 articoli che regolamentano il funzionamento del comune, gli amministratori, le cause civili e penali, i danni prodotti all’agricoltura e tutto ciò che riguarda lo svolgimento della vita.

La notizia ha avuto grande risalto nel Viterbese. La diocesi di Viterbo si è attivata per far dichiarare il bene di rilevante interesse storico. Il direttore del centro di documentazione, Luciano Osbat, ha subito presentato una denuncia alla procura di Viterbo. Il che ha portato all’intervento dei carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio culturale di Roma. Ora il codice dovrebbe ritornare nell’archivio dell’antica diocesi di Bagnoregio.