Quando una partita finisce 53-102 il commento non può che essere consequenziale.
È vero che in classifica il divario era mostruoso ma anche in campo il gap non è stato colmato.
Venafro resta lontanissima dagli standard di Cassino, resta a piedi mentre i rossoblù corrono con una Ferrari ed arrivano a dama in poche mosse. Vincono i ciociari, meritatamente, perché la mettono sul piano della tecnica ed allora è notte fonda. Gli ospiti, poi, hanno subito messo in chiaro, sin dal primo minuto di gioco, che avrebbero tirato almeno una trentina di volte da 3 ed il risultato (poco sotto il 40%) è stato ottimale. Venafro è stata sepolta sotto una coltre di tiri dall’arco. E quando, nel secondo quarto, Vettese ha chiesto anche di cercare Ianes sotto canestro, i risultati sono stati ancor più devastanti per i padroni di casa. A questi livelli perdere di quasi 50 punti è una disdetta ma, per la verità, il divario c’è tutto.
Altro particolare da non trascurare, poi, riguarda i tiri effettuati dagli ospiti. Concedere, in una sola partita, qualcosa come 85 tentativi verso il proprio canestro (in pratica più di 2 a minuto...) è pura follia e deve indurre coach Mascio, e la dirigenza venafrana, a pensarci seriamente su.
Cassino, poi, si è limitata a fare semplicemente il suo dovere. Anzi, nel secondo tempo ha implementato a piacimento il divario fino al 53-102 finale. Impossibile, con questi chiari di luna, parlare di tecnica e tattica. In campo, infatti, c’erano due squadre totalmente diverse. E Venafro era lontana anni luce dai suoi avversari e si è visto subito, sin dal primo quarto.
La cronaca - Chiari, Fossati, Minchella, Guadagnola e Ferrara da una parte, Dri, Lovatti, Carrizo, Ianes e Castelluccia dall’altra. Si comincia. Cassino va di triple (5-6 con due bombe). Venafro fa densità sotto i tabelloni, Castelluccia infila ancora da 3 (7-13). I molisani cominciano a sentire la stanchezza del corri e tira per 8’ di fila. Cassino chiude sul 14-22 il primo quarto con l’ennesima tripla di Dri.
Si ricomincia subito e per i molisani è notte fonda. I rossoblù imperversano con tutto l’organico. Liburdi ed Ausiello sono immarcabili (16-31), i cassinati se ne vanno, Venafro sparisce dal campo mentre il punteggio lievita a dismisura fino al 26-53 (+27) all’intervallo lungo.
Nel terzo quarto la differenza, tra le due squadre, diventa imbarazzante.
Venafro non trova più il canestro nemmeno in contropiede due contro zero, Cassino, invece, dà spazio alle seconde linee perché il risultato lo permette.
Al 30’ è 41-75 punteggio tristemente destinato a salire nel corso dell’ultimo quarto quando Cassino non forza più nemmeno la mano arrivando con comodità fino al 53-102 finale.