Mettersi in gioco per gli interessi della comunità: lo scrive sull’agenda 2017 il sindaco Roberto De Donatis chiedendo ai cittadini pazienza e partecipazione a quel processo rivoluzionario, sia nei metodi che nelle applicazioni, che porta la sua firma. Nel 2016 l’elezione che l’ha portata a governare Sora. Nel 2017 quella che, in realtà, ha sancito una sorta di spaccatura nella sua maggioranza.

Qual è lo stato di salute della sua squadra?

«Buono. La politica è un continuo banco di prova e la maggioranza a volte recepisce in modo armonico, mentre alcune scelte sono meno chiare e possono creare dei legittimi malumori. Ci sono poi le verifiche di maggioranza per valutare l’operato di ogni membro».

Tra le tante emergenze del 2016 quale ancora non trova adeguata soluzione?

«La manutenzione di strade e marciapiedi».

Il problema dell’accoglienza dei profughi ha avuto un’escalation di ricadute su Sora: come la sta affrontando?

«Il Comune di Sora, avendo aderito negli anni passati al progetto Sprar, vede come da decreto ultimo del ministro Alfano, un limite ormai raggiunto e impossibile sottoporlo ad aumenti».

A che punto è la questione sulla sede del commissariato?

«Stiamo valutando una serie di ipotesi e non escludiamo di riaprire un avviso pubblico per manifestazione d’interesse privato a dare disponibilità d’idonei locali».

Dall’opposizione alla fascia tricolore: come è cambiato il suo modo di lavorare per la città e per i cittadini?

«Sono due facce diverse della stessa medaglia. La mia volontà resta quella di migliorare l’erogazione dei servizi, diminuire la disoccupazione e cambiare il contesto socio-economico della città».

Che conseguenze avrà, secondo lei, la decisione che avete preso sul caso Acea?

«Si andrà verso un contenzioso lungo, complicato e difficile. È stato un passaggio eticamente e amministrativamente irrinunciabile. Votare la risoluzione del contratto è significato assumere l’onore di portare la voce della totalità dei cittadini della provincia».

Caso sicurezza: furti e rapine hanno flagellato anche Sora. Quali poteri ha un sindaco?

«Il mio potere è potenziare la prevenzione: più videosorveglianza e maggiore presenza delle forze dell’ordine».

L’eredità più pesante che le ha lasciato il governo di Ernesto Tersigni?

«La gestione della società Ambiente. È stata superficiale e approssimativa».

Raccolta differenziata e questione Ambiente Surl: in quanto tempo e come si potranno risolvere i problemi?

«Prendendo il toro per le corna. Agendo con metodi diversi cercheremo nel primo trimestre 2017 di cambiare il regolamento».

Politicamente la si accusa d’essere tirato da Mario Abbruzzese da una parte e Gian Franco Schietroma dall’altra. Se tornasse indietro, formerebbe la sua squadra come quella che ha adesso?

«Roberto De Donatis non è sottoposto da nessun tipo di pressione. La mia decisione in merito alla vicenda delle provinciali ne è testimonianza. La mia elezione è stata decisa dal popolo. Sono un uomo libero e lavoro a schiena dritta e testa alta per la città di Sora. E riformerei la stessa squadra».

Secondo lei i cittadini di Sora che idea si sono fatti del suo modo di gestire la cosa pubblica?

«C’è una sfiducia generale nelle istituzioni. Anche a Sora si respira un’aria di bocciatura, qualsiasi sia l’azione di governo. Nel 2017 nasceranno i Comitati di Quartiere che invertiranno questa percezione».