Mettete insieme carta, penna e chitarra. Immaginate due fratelli che unendo le forze fanno uscire dal cilindro un’idea vincente: la formazione di una band. Chiudete gli occhi e lasciatevi travolgere dal rock, quello che spacca. Il rock a 360 gradi dei Gemini, band nata ad Anagni nel 2002 da un’idea dei fratelli Antonio (cantante e chitarrista) e Andrea Sambalotti (tastierista e cantante), affiancati a partire dal 2007 dal cugino Marco Sambalotti (chitarrista). Dal vivo la band conta anche la presenza di Alessandro Ciprani (batterista), Mauro Arduini (bassista) ed Alessio Rossetti (chitarrista). Abbiamo conosciuto meglio il gruppo dalle parole di Antonio.

Cosa è per voi la musica?
«È il nostro stile di vita. Ci si alza la mattina pensando a nuove melodie, nuovi riff. Ci si addormenta la sera con la soddisfazione di aver creato qualcosa».

Con chi vi piacerebbe cantare?
«Se proprio posso sognare mi piacerebbe duettare con Ian Gillan, magari affiancati da Mark Knopfler alla chitarra».

L’emozione più grande?
«Di emozioni grandi ce ne sono state molte. Ad esempio la prima esibizione nel 2002: ricordo bene il tremolio alle gambe prima del concerto. Sicuramente anche le numerose aperture ad artisti di grande spessore e le collaborazioni dal vivo, con noti musicisti italiani hanno destato in noi forti emozioni ma la “botta” più grossa l’abbiamo sentita varcando la porta degli Abbey Road studios di Londra. Qui abbiamo registrato il nostro singolo “Chissà che sarà” masterizzato da Simon Gibson, uno dei più importanti sound engineer del mondo».

I progetti più importanti di cui siete stati protagonisti?
«Abbiamo avuto la fortuna di esserlo in diverse occasioni. A partire dal primo disco “Fuori di testa” registrato tra Parma e Milano con la collaborazione di Alberto Radius ed Ettore Diliberto, passando per le collaborazioni live con personaggi di spicco come Mario Schilirò, Alberto Rocchetti, Andrea Braido, solo per citarne alcuni, le grandi aperture dei concerti “Notte delle chitarre” che vedevano alternarsi sul palco nomi come Stef Burns, Maurizio Solieri, Ricky Portera, Mario Schilirò, Giuseppe Scarpato e tantissimi altri importanti musicisti italiani, la partecipazione come gruppo spalla dell’evento Emilia Live, organizzato in collaborazione con Red Ronnie a Parma in favore dei popoli terremotati dell’Emilia. E ancora i tanti concerti organizzati insieme a Luigi Giannelli all’interno del carcere di Rebibbia per i detenuti, fino ad arrivare al disco “Chissà che sarà” che insieme a “Fuori di testa” ha solcato i primi posti delle classifiche italiane Mondadori e Sorrisi e canzoni».

Progetti futuri?
«Stiamo registrando il terzo disco di inediti. Il nostro produttore è Mario Schilirò (chitarrista di Zucchero Fornaciari, nd r ) che insieme a Maurizio Proietti ha deciso di puntare su di noi. Presto usciranno tante novità che potrete seguire sulle nostre pagine ufficiali di Facebook e Twitter e sul nostro sito ufficiale www.geminirockband.it. Per adesso anticipo solo che ci sarà da divertirsi, il disco avrà un impronta rock a 360° non solo nelle musiche ma anche nei testi che toccheranno temi autobiografici, impegnati, talvolta ironici. Questo lavoro vedrà la partecipazione di tanti musicisti come lo stesso Mario Schilirò, Davide Pistoni (turnista italiano), Adriano Molinari (batterista di zucchero) e molti altri».

Dove vi esibite?
«Attualmente siamo impegnati con parecchie date invernali soprattutto nel Lazio e con la composizione di nuovi brani che andranno presto a completare il disco. Il live è la nostra essenza, è il vero cuore della musica. Abbiamo puntato sempre sull’esibizione dal vivo che crediamo sia la promozione più efficace che un artista possa praticare».

Tre aggettivi per descrivervi...
«Determinati, energici e sognatori».