Si giocava la stagione 2003-2004 e il Frosinone scendeva in campo a Melfi con De Juliis, Tatomir, Martinelli, Lonardo, Cipriani, Stefano De Angelis, Marchetti, Marra, Aquino, Ripa e Memmo. Nella ripresa entrarono Galuppi, Gianluca De Angelis e quel Ciro De Cesare che poi risultò decisivo ai fini della vittoria. In panchina, a dirigere l’orchestra, Daniele Arrigoni. Il tecnico, nativo di Cesena, condusse il Frosinone nella vecchia C1 al termine di una stagione ricca di emozioni vissuta a battagliare giornata dopo giornata con il Brindisi.

Oggi Daniele Arrigoni è alla guida delle rappresentative di Lega Pro dopo una carriera spesa tra Serie A, B e terza serie con Cagliari, Torino, Livorno, Bologna, Triestina, Sassuolo e Cesena prima di trascorrere un anno da direttore tecnico a Forlì. Tanta esperienza, un ricordo ancora vivo della stagione trascorsa in Ciociaria e una profonda conoscenza del prossimo avversario canarino in campionato, il Cesena:

Daniele Arrigoni si racconta

«Ricordo con grande piacere la stagione vissuta a Frosinone. Vincemmo un campionato tiratissimo, risolto solo all’ultima giornata grazie alla nostra vittoria a Melfi e al contemporaneo pareggio del Brindisi contro l’Igea Virtus. Arrivai con la squadra nelle ultime posizioni e conquistammo la promozione: sicuramente quella in Ciociaria è una parentesi superlativa che porto nel cuore sia sotto il profilo sportivo che umano visto che si instaurò un bel rapporto anche con la società e i tifosi».

Mister, per quanto riguarda la sua esperienza sulla panchina del Cesena, invece, cosa andò storto?

«Diciamo che ad un certo punto erano più le cose negative che quelle positive. In ogni modo sono orgoglioso di quanto fatto visto che vincemmo diverse partite».

Anche in questo momento i bianconeri non stanno attraversando un momento facile, domani al “Comunale” sarà favorito il Frosinone?

«La squadra di Marino sicuramente sta vivendo un buon periodo di forma. Viene da diversi risultati positivi e davanti al pubblico amico ha sempre una marcia in più. Il Cesena, invece, non sta entusiasmando, ma ha tutte le carte in regola per risalire la china. Ovviamente il Frosinone parte favorito, almeno per quello che dice la classifica, ma nel calcio bisogna sempre giocare fino al triplice fischio».

Il Frosinone sta mantenendo i pronostici o si aspettava qualche punto in più?

«Credo che l’undici allenato da Marino stia rispettando i programmi. Sono in piena zona play-off e penso che questo possa essere un obiettivo raggiungibile alla fine della stagione. Il campionato di Serie B è imprevedibile e il Frosinone ha una rosa di qualità, non mi stupirei se riuscisse ad arrivare secondo».

Primo posto, invece, discorso riservato all’Hellas Verona?

«Diciamo che Pecchia allena una grande squadra. Come ho detto il torneo di Serie B è lunghissimo e ricco di sorprese, basta guardare come sta andando il Trapani che si ritrova ultimo dopo che nella passata stagione aveva sfiorato la Serie A. Sulla carta solo il Verona può perdere la prima posizione».

Mister dopo una vita da allenatore, ora un nuovo ruolo da commissario tecnico. Come si assorbe questo cambiamento?

«Sinceramente all’inizio avevo un po’ di timore per questo nuovo ruolo nella Rappresentativa di Lega Pro. Con il tempo, però, devo dire che mi sono appassionato davvero tanto e sono molto contento della proposta che ho accettato».