Ostie consacrate, individuato e denunciato l’autore materiale del furto. Si tratta di un diciassettenne non nuovo alle forze dell’ordine che a seguito di indagini serrate è stato messo alle strette e costretto a confessare. Voleva solo vendere gli oggetti credendoli d’oro e ricavare qualche euro. I militari della locale stazione stanno ora acquisendo ulteriori elementi per rintracciare eventuali complici.

La giovane età e la scarsa esperienza hanno tradito l’autore (per non dire gli autori) dell’incredibile furto messo a segno lo scorso maggio nella chiesa di San Michele Arcangelo, quando i ladri erano riusciti a rubare le ostie consacrate dal tabernacolo. Il furto era avvenuto tra le 12 e le 16 di un sabato, breve lasso di tempo in cui la chiesa era rimasta aperta in attesa delle attività pomeridiane. Approfittando della mancanza di controlli, il 17enne (come ha poi confessato) si era avvicinato al tabernacolo che aveva forzato con un cacciavite, trafugando tre pissidi. Durante la messa del sabato sera, al momento di distribuire le ostie, don Gianni, parroco di San Michele Arcangelo, si era quindi accorto che il tabernacolo era aperto e vuoto. Sconcerto tra i parrocchiani che erano rimasti profondamente turbati.

Conclusa la celebrazione, il sacerdote aveva quindi provveduto ad avvisare le autorità competenti. Il maresciallo di stazione, Giacomo Iannario, e i suoi uomini avevano avviato le indagini. Nessuna pista era stata esclusa. Le ricerche si erano concentrate nella zona di Strangolagalli. I militari avevano provveduto ad interrogare persone già censite cercando di individuare tra loro l’autore del gesto.