Incrociano le braccia i dipendenti delle grotte. Oggi la prima giornata di sciopero che proseguirà ogni sabato e domenica di luglio e dal primo al 16 agosto. Protestano per i mancati pagamenti di quattro mensilità del 2016 e l'irrisolta posizione lavorativa. In effetti i lavoratori non hanno percepito tutte le retribuzioni dovute ed il passaggio all’ente Parco non si è ancora concretizzato. “Ci ritroviamo in una condizione immutata, con tante promesse, con atti formali, ma di fatto dobbiamo ancora percepire quattro stipendi e non abbiamo firmato alcun contratto con il Parco dei Monti Ausoni - spiegano i dipendenti - Siamo amareggiati e preoccupati per il nostro futuro che continua a rimanere incerto”.

Parlano nove degli undici dipendenti delle grotte che più volte hanno creduto alle promesse e hanno sperato di essere definitivamente stabilizzati e retribuiti, ma oggi sono confusi da segnali positivi che non hanno avuto seguito, fatto che li destabilizza e mette in discussione ogni certezza per le loro famiglie. Vacillano i progetti futuri, barcolla la stabilità e ogni input positivo diventa incertezza. Comprensibile la loro rabbia visto che la Regione stanzia i fondi, decide il passaggio al Parco, ma i lavoratori continuano a non vedere gli arretrati e a non firmare alcun contratto con l’ente Parco.

Una situazione che si trascina ormai da anni al punto che i dipendenti, esasperati, hanno deciso di bloccare l'attività turistica con lo sciopero. Interruzioni ripetute organizzate nei giorni di maggiore afflusso proprio per rimarcare l’importanza del loro lavoro.