"La cosa più brutta è stato doverlo dire alla mia famiglia stamattina. Chiedo scusa a mia moglie e ai miei figli. Chiedo scusa soprattutto a loro che dovranno sobbarcarsi anche questo. Inoltre, la mia amarezza riguarda anche il fatto che a denunciarmi sono stati coloro che quel debito lo hanno prodotto". Quando ha parlato della sua famiglia, il sindaco Carlo Maria D'Alessandro si è commosso. La voce gli è mancata. Poi si è ripreso e ha lasciato la sala giunta dove ha riunito i giornalisti per dare lui stesso la notizia. Ora tutto passerà nelle mani dell'avvocato Sandro Salera.

Convocata anche la Giunta
Il Sindaco ha convocato anche la giunta. D'Alessandro ha voluto che sapessero da lui di essere incappato in una vicenda giudiziaria per la quale ha enorme fiducia nella magistratura

Il reato contestato
Ricordiamo che il sindaco Carlo Maria D'Alessandro ha ricevuto una informazione di garanzia a conclusione indagine a seguito di esposto del precedente sindaco e del precedente assessore per aver falsamente attestato in una delibera di giunta 2017 riguardante l'avvio per le procedure di riconoscimento di debiti fuori bilancio con la ditta Cogeco. Il reato ipotizzato è quello previsto dall'articolo 419 del Codice Penale, vale a dire "falso in atto pubblico". "Procedero a breve alla nomina dell'avvocato. Nel merito della questione non posso e non voglio entrare"

Indagato. Il sindaco Carlo Maria D'Alessandro ha ricevuto un'informazione di garanzia a conclusione indagine a seguito di esposto del precedente sindaco e del precedente assessore per aver falsamente attestato in una delibera di giunta del 2017 riguardante l'avvio per le procedure di riconoscimento di debiti fuori bilancio con la ditta Cogeco. Il reato ipotizzato è quello previsto dall'articolo 419 del Codice Penale, vale a dire "falso in atto pubblico". "Procedero a breve alla nomina dell'avvocato - ha dichiarato a caldo il primo cittadino durante la conferenza stampa convocata poco fa per informare stampa e città dell'accaduto - Nel merito della questione non posso e non voglio entrare".

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di: K.V.