I riflettori sono accesi sul palcoscenico, ma le decisioni finali verranno prese dietro le quinte. Come sempre. E il centrodestra vuole ufficializzare il candidato alla presidenza della Regione Lazio prima di Natale. Anche perché il clima ovattato delle festività aiuta ad attutire le polemiche e a far digerire inevitabili mal di pancia. Al momento però gli indizi politici sembrano essere chiari, precisi e concordanti: il senatore Maurizio Gasparri (Forza Italia) rimane il favorito. Ieri su Twitter ha scritto: «Forte impegno del centrodestra per perdere le regionali #Lazio, obiettivo quasi raggiunto». Evidente il riferimento alle perplessità sul suo nome da parte di alcuni esponenti del centrodestra. Ma evidente anche la sua determinazione però. Sul tavolo della coalizione rimangono pure altri nomi, a cominciare da quelli dei senatori Francesco Giro e Claudio Fazzone. Quest'ultimo, che è anche coordinatore regionale degli "azzurri", è attivissimo nelle relazioni a tutto campo. Nei prossimi giorni incontrerà il leader e fondatore di Forza Italia Silvio Berlusconi. Il ragionamento verterà pure sul... sul voto di opinione. Detto in altri termini: quanto influirà il fatto che si voterà lo stesso giorno (4 marzo) per politiche e regionali? Il vento di centrodestra rilevato dai sondaggi in che percentuale sarà determinante? Nel Lazio il presidente Nicola Zingaretti (Pd) è forte e probabilmete guiderà una coalizione di centrosinistra al gran completo. Così come i Cinque Stelle di Roberta Lombardi sono altamente competitivi. È evidente che se rimane in campo anche la candidatura del sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, per il centrodestra è complicato. Questo è un tema che verrà affrontato sul tavolo nazionale. Per quanto riguarda i nomi della società civile, secondo alcuni Gennaro Sangiuliano (vicedirettore di Rai1) e Massimiliano Giansanti (presidente nazionale di Confagricoltura) potrebbero ancora essere tenuti in considerazione. Bisognerà vedere pure quali saranno le indicazioni del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. Il "puzzle" è complicato da comporre. Ma il centrodestra non può perdere altro tempo.