Le leggi elettorali potranno fare la differenza. La settimana prossima, oltre al dibattito al Senato sul Rosatellum, è in pro- gramma la discussione alla Regione Lazio. Su una bozza di sistema che sarà illustrata da Mario Abbruzzese. L'esito non sarà indifferente: per capire se il listino bloccato verrà confermato oppure no, se la doppia preferenza di genere sarà introdotta. Riflettori pure sulla soglia di sbarramento, un elemento che potrebbe condizionare le alleanze. Soprattutto nel centrosinistra, dove il Pd non può non porsi il problema delle scelte di Articolo 1 Mdp.

Pioggia di indiscrezioni
Ma intanto nelle province si cerca di capire quali possono essere gli spazi giusti, che poi vuol dire eleggibili. Prendiamo le regionali: nel Pd Mauro Buschini e Marino Fardelli si ricandideranno, ma bisognerà vedere chi saranno gli altri due in lista. Non solo, perché i nomi che circolano per quanto riguarda la civica di Zingaretti sono importanti. Si parla dell'ex sindaco di Frosinone Michele Marini, ma pure del presidente dell'ordine dei medici Fabrizio Cristofari e del consigliere comunale Norberto Venturi. Per quanto riguarda le caselle di Camera e Senato, impossibile prescindere dagli uscenti: i senatori Francesco Scalia e Maria Spilabotte, il deputato Nazzareno Pilozzi. Ma a Montecitorio e Palazzo Madama guardano pure il segretario provinciale Simone Costanzo e il presidente del Consorzio Asi Francesco De Angelis. Le candidature possibili nel maggioritario sono tre: due alla Camera (collegio nord e sud), una al Senato.

I listini bloccati
Poi ci saranno i listini proporzionali nei collegi plurinominali di Camera e Senato: con ogni probabilità le province di Frosinone e Latina saranno insieme, con un numero di candidati da due a quattro. Ai nomi già indicati bisognerà aggiungere Sara Battisti e probabilmente altri. Tenendo presenti gli incroci con Latina. Roba da mal di testa. Poi, siccome il Rosatellum 2.0 esalta le coalizioni, il Pd dovrà tenere presenti gli alleati: da Alternativa Popolare di Alfredo Pallone al Psi di Gianfranco Schietroma. Senza dimenticare Campo Progressista di Massimiliano Smeriglio. Insomma, un rompicapo. Situazione speculare nel centrodestra: in Forza Italia la prima scelta spetta a Mario Abbruzzese, chiamato a scegliere tra Camera (collegio sud) e Regione. Poi ci sono gli altri nomi: Silvio Ferraguti e Gianluca Quadrini per il Senato, Antonello Iannarilli per il collegio nord della Camera, Danilo Magliocchetti, Pasquale Ciacciarelli, Maria Teresa Graziani per le regionali. Ma tra i nomi ci sono pure quelli di Alessandra Mandarelli e Serena Petricca. Però Forza Italia dovrà necessariamente raccordarsi con Fratelli d'Italia, che in questa provincia è nelle condizioni di poter chiedere la candidatura in un collegio uninominale della Camera. Le opzioni non mancano: Massimo Ruspandini è in pole, ma ci sono pure Alessandro Foglietta e Paolo Pulciani. Quindi bisognerà vedere chi concorre per il Parlamento e chi per la Regione. Noi con Salvini dirà la sua, soprattutto per le regionali, con il coordinatore provinciale Fabio Forte in prima fila. Per tutti però c'è la spada di Damocle dei listini bloccati, quelli più sicuri. Proprio perché favorisce le coalizioni, il Rosatellum 2.0 taglierà fuori molti pezzi da novanta nazionali sui collegi uninominali. Pezzi da novanta che dovranno essere "recuperati" nei listini. Con buona pace dei candidati locali, che dunque rischiano.

Vertice di Forza Italia
Ieri sera intanto riunione del coordinamento provinciale di Forza Italia, con all'ordine del giorno l'individuazione dei difensori del voto. Segno che la campagna elettorale è già nei fatti. Mario Abbruzzese ha invitato a fare quadrato anche per evitare ingerenze romane, mentre Adriano Piacentini ha posto l'accento sui rapporti con gli alleati e sul concetto di coalizione. Sottolineando che la collaborazione è un concetto fondamentale, non sempre applicato. Evidente il riferimento a Frosinone, dove nelle ultime sedute consiliari non sono mancate polemiche tra lo stesso Piacentini e il sindaco Nicola Ottaviani con Marco Ferrara (Fratelli d'Italia). Riccardo Del Brocco ha puntato sulla necessità del gioco di squadra, indipendentemente da chi è candidato o meno. Perché nel caso di una doppia vittoria (politiche e regionali) gli spazi di crescita si aprirebbero per tutti. Infine il riferimento alle elezioni amministrative, che saranno altrettanto importanti. Soprattutto a Ferentino.