I big provano a ricucire per dare un respiro unitario al congresso del circolo frusinate del Pd, ma a questo punto si tratta di una sorta di "mission impossible". Intanto perché gli orlandiani, guidati da Norberto Venturi e Francesco Brighindi, hanno detto no all'ipotesi di un accordo con l'area di Francesco De Angelis, ipotesi che avrebbe potuto prevedere l'attribuzione della presidenza del circolo. Per quanto riguarda la componente di Francesco Scalia e Nazzareno Pilozzi, il punto è che Otello Mascitti, Stefania Martini e altri non vedono alcuna possibilità di intesa.

Otello Mascitti dice: «So perfettamente che voteranno gli iscritti, ma il punto è politico. Dopo una sconfitta come quella delle comunali non si può celebrare un congresso del genere come se nulla fosse. Come se fossero importanti soltanto le tessere. Anche perché il paradosso è nei fatti: diminuiscono i voti ma aumentano le tessere. Per quello che ci riguarda, la logica dell'occupazione del partito non ci interessa. Inoltre, non è possibile che la stessa area politica possa indicare sia il segretario del circolo che il capogruppo in consiglio comunale».

Allo studio, unitamente agli esponenti della mozione di Orlando, c'è il varo di un documento unitario. E l'intenzione di partecipare al congresso di domenica all'Astor senza votare però. Il candidato alla segreteria è Andrea Palladino, dell'area di De Angelis e Buschini. In piedi rimane l'opzione di Valentina Calcagni (componente di Scalia) alla presidenza o nel ruolo di vicesegretario del circolo.

Il senatore Francesco Scalia spiega: «Io sono per un congresso unitario e ritengo che il ruolo di presidente dovrebbe essere espresso dagli orlandiani. La condivisione è la chiave di volta per ripartire unitariamente dopo la sconfitta alle amministrative».

L'onorevole Nazzareno Pilozzi afferma: «Sono convinto che, per quanto riguarda il congresso del circolo di Frosinone, il modello da seguire debba essere quello sperimentato domenica a Ceccano dove, in grande sintonia, si è riusciti a eleggere un gruppo dirigente capace, giovane e competente. Ceccano ha dimostrato che è possibile lasciarsi alle spalle una brutta sconfitta elettorale, superando divisioni e spartizioni. Il punto sta nell'evitare atteggiamenti di forza, sia in un verso che nell'altro. Risulterebbe infatti deleterio imporre soluzioni precostituite ma, contestualmente, è necessario scongiurare azioni volte a screditare il Pd e a delegittimarne il percorso congressuale. Tenendo in mente che in politica due errori opposti non si annullano ma si sommano. Sono ottimista sul fatto che, anche a Frosinone, questo sia un obiettivo raggiungibile perché esiste un gruppo dirigente capace e responsabile, sia nella sua espressione di partito che nella figura dei consiglieri comunali».

Simone Costanzo, segretario provinciale del Pd, argomenta: «Il congresso del circolo cittadino ha una dimensione locale, ma lo spirito unitario sarebbe auspicabile considerando che le elezioni politiche e regionali sono alle porte. Dobbiamo ricordarci sempre che gli avversari non sono al nostro interno, ma all'esterno. Mi riferisco ai Cinque Stelle e al centrodestra guidato da Silvio Berlusconi e Matteo Salvini».

Francesco De Angelis chiosa: «Dobbiamo smetterla di combatterci tra noi, in questa fase l'unità è fondamentale».

Nelle prossime ore potrebbe esserci una riunione della componente che fa riferimento a Scalia e Pilozzi. Ma la sensazione è che non ci saranno passi indietro da parte di Otello Mascitti e Stefania Martini. E neppure per quel che riguarda Norberto Venturi e Francesco Brighindi. Al congresso probabilmente non ci sarà neppure Michele Marini, che però ha una motivazione diversa: lui, esponente dell'AreaDem di Dario Franceschini, non intende in alcun caso partecipare. Nemmeno esprimendo un parere contrario. Nemmeno non votando. Rimarrà a casa.