Accorpamento delle Camere di Commercio di Frosinone e Latina, l'iter ricomincia. Ieri il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda ha firmato il decreto per la riforma e il riordino degli enti camerali, che passeranno da 95 a 60, mentre le aziende speciali scenderanno da 96 a 58.

Ha detto Calenda: «Il decreto razionalizza e rende più efficiente l'intero settore. Si è giunti a compimento di un percorso avviato nel 2016 sulla base della proposta di Unioncamere, che ha come risultato un piano complessivo di razionalizzazione delle sedi delle singole Camere di Commercio».

E proprio Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere, ha provveduto ad informare con un sms i presidenti di tutte le Camere di Commercio della firma del ministro Calenda. La procedura prevede che adesso il Ministero nomini il segretario di una delle due Camere di Commercio di Frosinone e Latina commissario ad acta, per mettere a punto il progetto di fusione entro i prossimi sei mesi.

La scelta potrebbe ricadere sul segretario di Latina. La governance degli enti camerali andrà in prorogatio. Infatti Marcello Pigliacelli, presidente della Camera di Commercio di Frosinone, dice: «Noi di Frosinone il processo di accorpamento lo avevamo avviato, peccato non averlo concluso nel novembre scorso. Per il resto, non nascondo la preoccupazione per i tempi». Il riferimento è al fatto che potrebbero essere presentati dei ricorsi che inevitabilmente allungherebbero l'iter. Aggiunge Pigliacelli: «Tutti avvertiamo l'esigenza di percorsi rapidi per lavorare al meglio».

Nella precedente bozza la nuova Camera di Commercio del Basso Lazio avrebbe avuto la sede legale a Latina, che conta 67.000 imprese iscritte al Registro contro le 57.000 di Frosinone. È evidente che adesso si apre la partita sulla governance. Con le associazioni di categoria che saranno protagoniste.