«Quattromila e cinquecento euro in tre anni. Questo è quanto il Comune ha deciso di investire sul turismo nei prossimi tre anni. Per chi ha letto il bilancio di previsione è chiaro che quest'am - ministrazione non crede nelle potenzialità turistiche - e anche culturali, aggiungo io- vista l'assenza di fondo su voci importanti, quali ad esempio quella di "Cassino Arte". Un'amministrazione dovrebbe garantire questo. Così, però, purtroppo non è».

A parlare è la consigliera comunale del centrosinistra Sarah Grieco, che coglie quindi anche l'occasione per intervenire sul tema di stretta attualità legato al turismo, ovvero la tassa di soggiorno, idea messa in campo durante un recente convegno dal presidente di Confimprese Italia Guido D'Amico.

La pasionaria del PD aveva in realtà già accennato alla proposta durante la discussione sul bilancio di previsione 2017, quindi oggi a proposito dell'imposta spiega: «Avevo rilevato come invece di tassare, o meglio, tartassare i cittadini, con un sostanziale commissariamento, non si era pensato ad inserire l'unica vera tassa che andava introdotta. Una flat tax adottata oramai da mille comuni che punta sulla capacità attrattiva di un territorio visto che serve proprio a finanziare investimenti su turismo e manutenzione. Mi fa piacere - dice - che quest'amministrazione ne vuole discutere, come sostiene il consigliere Franchitto. Ma limitarsi ad un confronto con gli interessati, legittimo e doveroso, non basta. Chi amministra - spiega la Grieco - deve essere consapevole che la tassa di soggiorno ha tra l'altro la funzione di misurare il flusso turistico. Introdurla quindi vuol dire accettare dal giorno dopo finalmente la sfida del turismo a Cassino e pianificare investimenti in tal senso. Francamente - conclude la consigliera con una tirata d'orecchie alla maggioranza – non mi sembra che si stia andando in questa direzione».