Il pericolo, questa volta, non viene dal calcio, ma dal terrorismo. Per Frosinone domenica sarà un’altra giornata blindata. Lo sanno bene gli uomini delle forze dell’ordine di Frosinone che sono al lavoro in vista della prossima partita casalinga dei canarini. Al Comunale domenica arrivano altri veneti, e, più precisamente, altri veronesi, quelli del Chievo i cui tifosi sono considerati i cugini buoni di coloro che domenica scorsa hanno creato i primi accenni di disordini nella storia calcistica della Serie A a Frosinone. Se i tifosi ciociari sperano in una domenica identica a quella trascorsa per via del risultato positivo, la gente comune, invece, vuole, aldilà del risultato della partita, una domenica tranquilla e vi sono tutte le premesse perché siano accontentati almeno questi ultimi.

I tifosi del Chievo Verona, infatti, sono considerati tra i più corretti. L’Osservatorio nazionale per gli eventi sportivi che studia il fenomeno del tifo li classifica come tifosi di Fascia A, cioè tra i più tranquilli. Al seguito della squadra domenica ne sono previsti circa 200, ci sono per lo più famiglie o persone che non hanno a che fare con fatti di violenza. Poi non ci sono motivi di scontro dato che le due squadre si sono incontrate due volte, ma diversi anni fa. Condizioni della vigilia del tutto diverse da quelle della partita precedente. I sostenitori del Verona, infatti, erano già noti per le loro intemperanze e il loro arrivo a Frosinone prima di quanto fosse previsto con l’obiettivo di raggiungere il centro della città è stato, secondo gli investigatori, un atto premeditato per cercare gli scontri con i tifosi locali.

In uno dei furgoni, inoltre, non mancavano oggetti atti ad offendere. Ad impedirglielo sono stati gli uomini delle forze dell’ordine dispiegate in gran numero in città dal questore Filippo Santarelli. In molti, inoltre, avevano già scommesso che la disposizione dello stadio nel centro e la struttura dello stadio stesso non avrebbero superato la prova delle prime giornate. Ciò non è accaduto e molto lo si deve al lavoro svolto a monte dalle forze dell’ordine.

Per domenica, quindi, calando l’allerta tifo violento, resta in vigore quello antiterrorismo. Per questo saranno mantenute tutte le disposizioni già adottate domenica scorsa come il doppio cordone di prefiltraggio attorno al Matusa e agenti muniti di metal detector.