Si è difeso con forza dall’accusa di estorsione. Il frusinate, arrestato dai carabinieri nel fine settimana con l’accusa di aver minacciato l’amante di divulgare particolari piccanti sulla loro relazione extraconiugale, passa al contrattacco. Difeso dall’avvocato Giampiero Vellucci, E.R., 48 anni, ha spiegato al giudice che i pagamenti richiesti nel tempo erano legittimi. Ha sostenuto di non aver architettato alcun disegno criminoso per estorcere i soldi alla commerciante del capoluogo, contando sulla paura di quest’ultima di trovarsi al centro di uno scandalo.

Ha spiegato che, quando andava con l’amante, lo faceva per soldi. E la ricompensa che intascava dalla signora era, a suo dire, dovuta da un legame che si basava non sul sentimento, ma unicamente su un rapporto di natura economica. In forza anche di queste dichiarazioni, l’uomo ha ottenuto dal giudice gli arresti domiciliari. Una ricostruzione che cozza con quella fatta dalla donna, ormai esasperata perle continue richieste di denaro, nella denuncia ai carabinieri. Che ha spinto i militari dell’Arma a organizzare la trappola in occasione dell’ultima dazione di denaro pattuita tra i due. Quando l’uomo, palestrato e di bell’aspetto, ha contattato per l’ultima volta la donna per chiedere quattrocento euro, lei ha finto di acconsentire.

Ha chiamato i carabinieri e si è presentata all’appuntamento, sapendo che a guardare la scena, da una posizione privilegiata, c’erano anche i militari dell’Arma in borghese. Questi ultimi una volta che c’è stato lo scambio di banconote si sono qualificati e hanno tratto in arresto il 48enne con l’accusa di estorsione aggravata e continuata. Adesso, alla luce delle dichiarazioni difensive dell’uomo in sede di interrrogatorio, le indagini dovranno accertare cosa è realmente accaduto tra i due. E se quelle dazioni di denaro (si parla di circa trentamila euro) possano considerarsi in qualche modo frutto di incontri a pagamento o un compenso illegittimo per mantenere un segreto.Â