Sui conti dai quali l’abate emerito di Montecassino dom Pietro Vittorelli ha sottratto i soldi per scopi personali è arrivata una media di 700.000 euro all’anno. È quanto emerge dai rendiconti dell’8 per mille destinati a quella che era ancora la Diocesi di Montecassino. Dati che possono essere reperiti in maniera semplicissima dal portale web realizzato dal Servizio per la Promozione del Sostegno Economico alla Chiesa cattolica, organismo integrante della Conferenza episcopale italiana.

Un’operazione trasparenza avviata per far conoscere e promuovere progetti e attività realizzati con l’8 per mille, ovvero la quota che lo Stato riceve dall’Irpef e che su richiesta del contribuente, espressa nell’annuale dichiarazione dei redditi, viene destinata alla Chiesa cattolica. I fondi sono ripartiti in tre tipologie: esigenze di culto e pastorali (dalla manutenzione della chiesa al catechismo, passando per la formazione del clero e altre attività); interventi caritativi e sostentamento del clero. Quest’ultima voce è vincolata e quindi intoccabile.

Negli ultimi anni, per il sostentamento del clero, sono arrivati i seguenti fondi all’abbazia di Montecassino: 619.571 euro nel 2011; 578.849 nel 2012; 576.224 nel 2013; 483.914 nel 2014. Ma come detto si tratta di somme vincolate.
Stando a quanto emerso dagli accertamenti della Finanza, dom Pietro ha messo le mani sui soldi assegnati alle altre due finalità. In entrambi i casi la Cei assegna la metà dei fondi in parti uguali a tutte le 226 diocesi italiane, l’altra metà viene suddivisa in base al numero di abitanti di ciascuna diocesi.

Per quanto riguarda le esigenze di culto e pastorali, nel triennio 2011-2013, alla diocesi di Montecassino sono stati assegnati circa 1.360.000 euro, per una media di 450.000 euro all’anno. Per gli interventi caritativi, invece, sempre nel periodo compreso tra il 2011 e il 2013 sono stati assegnati circa un milione di euro.

Negli ultimi tre anni in cui dom Pietro Vittorelli era ancora abate, sui conti da quali avrebbe sottratto i soldi, sono arrivati quasi due milioni e mezzo di euro.Facendo un rapido conto, stando alle medie annuali dei fondi dell’8 per mille assegnati alla diocesi di Montecassino, sui conti dai quali dom Vittorelli avrebbe sottratto oltre 500.000 euro, sono transitati circa 5 milioni di euro nel periodo in cui lo stesso è stato abate, fatta eccezione per l’anno (il 2007) della sua elezione.

Una somma considerevole che non lascia indifferenti alla luce dello stile di vita, dedito allo sfarzo senza limiti, emerso dalle strisciate della carta di credito utilizzata dall’abate emerito tra il 2012 eil 2014, il periodo finito sotto la lente della Guardia di Finanza di Roma