Col cuore si vince, affermava Luigi Vannucchi in un famoso spot degli anni 60. I ragazzi del Frosinone non erano ancora nati, ma qualcuno deve aver detto loro che quello slogan è valido per ogni epoca e applicabile ad ogni tipo di contesa. E così, contro il Carpi, in una gara che valeva uno spicchio di salvezza, gli uomini di Stellone si sono presi i tre punti in pieno recupero, quando sembrava che il gol di Marrone avesse vanificato gli effetti benefici del primo centro stagionale di Daniel Ciofani.

Lo hanno fatto senza mostrare meraviglie sul piano del gioco, ma andando al sodo, proiettando oltre l’ostacolo la loro voglia di prevalere. A griffare lo storico successo Paolo Sammarco, che nella contesa era entrato non da molto, ma evidentemente con lo spirito giusto. La sua “zampata”, figlia di una concentrazione feroce, di uno spirito indomito, di una voglia che non conosce confini, è l’immagine simbolo di una gara che ha consentito al Frosinone di portarsi a +4 dalla terzultima in classifica. Siamo a un quarto o poco più di un cammino che sarà arduo e disseminato di ostacoli, ma raccogliere dieci punti in sei gare non può essere casuale e depone in favore di una squadra che ha grinta, personalità e una grande cuore. Quello con il quale si vince. Nel calcio come nella vita.

La cronaca
Il copione non è molto originale, perché anche stavolta la partenza dei giallazzurri è piuttosto laboriosa. Fasi di studio prolungate, forse perché Borriello al secondo giro di lancette ha già lanciato un messaggio di guerra sotto forma di un sinistro parato ma non trattenuto da Leali. Il Frosinone ci mette un po’ a scuotersi, ma al 12’ lavora bene per portare al tiro Dionisi, la cui secca battuta trova però Romagnoli pronto a ribattere. Al 16’ ci prova Daniel Ciofani da posizione un po’ defilata, ma Belec è attento e risponde presente, neutralizzando il tentativo. Il Carpi staziona con una certa frequenza nella metà campo canarina ed esibisce le doti di palleggio, davvero straordinarie, di Matos. Di pericoli veri e propri però non ne crea, e questa è un’evidenza che conforta i cuori del popolo canarino. Al 28’ Dionisi ci prova con un diagonale che non centra il bersaglio, ma induce il Carpi a una maggiore prudenza. Ovvio che si vada al riposo sullo zero a zero.

La ripresa
Solito tiro di Borriello per annunciare a tutti che sono riprese le ostilità, ma il Frosinone fa sul serio e al sesto passa, con il giocatore forse più atteso. Per Daniel Ciofani, professione bomber, segnare è un esercizio abituale, ma la lunga attesa di quest’anno è una prigione dalla quale il centravanti abruzzese si libera in modo elegante ed incisivo: su assist di Dionisi, il suo piattone è di precisione chirurgica. Esplode la Nord, il Frosinone è avanti. La regola del 2-0 sembra di nuovo applicata quando Paganini, quattro minuti più tardi, approfitta di un’incertezza clamorosa di Belec e spinge in porta il pallone. L’urlo del gol è strozzato dalla decisione dell’arbitro, che cancella il punto. Non c’è fuorigioco, nè fallo, resta un mistero il perché dell’annullamento. L’episodio tonifica lo spirito del Carpi, che si lancia in avanti alla ricerca del pari e lo ottiene con Marrone, il cui tiro sorprende un po’Leali, che sfiorailpallonema nonriesceadimpedire che continui la sua corsa oltre la fatidica linea bianca.

Tutto da rifare, ed il tempo non c’è, o meglio ce n’è poco. Il Frosinone non si perde d’animo e prova come una formichina operosa a trovare una falla nel dispositivo difensivo di Sannino. Sembrano sforzi vani, perché il Carpi tiene botta e riparte, più per perdere tempo che per recar danno alla retroguardia canarina. Borriello è nervoso, incorre in un rosso inevitabile, ma trascina con sé negli spogliatoi Soddimo, che senza troppe colpe si vede sanzionare con il secondo giallo. In dieci contro dieci sembra ancor più una battaglia. La vince il Frosinone: Ciofani controlla di petto e mette in movimento Dionisi, che scende sulla fascia e mette al centro, dove in spaccata arriva Sammarco, che con tutto il rispetto per San Silverio e Sant’Ormisda, per una sera è il nuovo patrono di Frosinone. E i canarini vanno in paradiso.