Una tomba dove è sepolto, oppure la villa dove si gode le 80mila sterline che i servizi segreti di Sua Maestà Britannica gli hanno versato per anni. Probabilmente i terroristi dell’Ira lo hanno cercato pure in Valcomino; la terra da dove i suoi genitori, negli anni Venti del secolo scorso, partirono alla volta dell’Irlanda. Magari, fingendosi turisti, hanno chiesto informazioni a chi, anche vagamente, si ricorda di quella famiglia. È piuttosto improbabile che Alfredo Scappaticci abbia cercato rifugio da quelle parti: quando si apre la caccia ogni pista può condurre alla preda.

Scap, questo il suo nome di battaglia, è accusato di ben 24 omicidi. Ma anche di essere un doppiogiochista. La sua vita è avvolta nel mistero. Si divide tra l’appartenenza alla “Nutting Squad”, l’unità di sicurezza interna dell’Ira, e gli 007 inglesi. Freddy, secondo la Bbc, ha un secondo soprannome: Stakeknife, che altro non è che la storpiatura di steak e knife: coltello da carne. Per l’intelligence britannica era uno dei capi dello squadrone della morte che si occupavano dei traditori. Per l’Ira, invece, è un giuda, la spia infiltrata di inglesi al più alto livello. Scap è una figura di spicco nell’organizzazione che si batte per l’indipendenza dell’Irlanda del Nord e che vorrebbe cacciare gli inglesi dall’isola. E’ uno dei duri, uno di quelli che non accetta compromessi. Uno che con gli inglesi, sulla carta, non dovrebbe collaborare.

Alfredo, infatti, fa parte del Provisional Ira, l’ala più dura dell’ organizzazione, che si oppone al processo di pace e che vorrebbe continuare la lotta. Già negli anni Settanta finisce nel mirino delle autorità britanniche. È coinvolto nei “Troubles”, i disordini che insanguinarono Belfast e tutta l’Irlanda del Nord. Assassini, vendette, attentati, bombe che esplodono e che uccidono. Ordigni che non esplodono, grazie anche alla collaborazione di Freddie con gli 007 inglesi. Con loro avrebbe collaborato dopo un diverbio con i capi dell’organizzazione che gli avrebbero inflitto una punizione. Da lì Scap ha scalato tutta la gerarchia dell’Ira fino a raggiungere gli alti comandi. Eppure il destino di quel ragazzo della Valcomino poteva essere un altro; una stella della Premier League, la Serie A britannica. Da ragazzo inizia a tirare calci ad un pallone. E mostra anche di saperci fare. A notarlo sono gli osservatori del Nottingham Forest che lo vorrebbero ingaggiare a 16 anni. Ma papà Daniel non è convinto. Resta a Belfast e fa il muratore. Il pallone resta solo una passione.

Poi, però, dal calcio alla sfera passa al calcio della pistola. E fa fuori 24 persone. Scap ha sempre negato tutto. Per poi svanire nel nulla. C’è chi dice che vive alle Canarie, chi in Inghilterra. Ma una pista porta dritta in Italia. Secondo gli 007 inglesi avrebbe cambiato volto, grazie alla plastica facciale. Se è vivo o morto nessuno lo sa. Ma le famiglie delle vittime non si arrendono. Lo vogliono vedere: vivo o morto.