Ad accorgersi dell’azione criminosa gli operai dell’impresa, che lunedì mattina intorno alle 7.45 hanno notato il cancello d’ingresso chiuso con il solo filo di ferro, e non con la solita catena. Poi ritrovata nelle vicinanze spezzata sicuramente con una tronchesina del magazzino. Gli operai hanno avvertito i proprietari e carabinieri, che giunti immediatamente sul posto hanno effettuato i rilievi del caso. I militari comunque nei loro consueti giri di pattugliamento notturni avevano notato che il camion rubato, intorno alle tre di ieri mattina, era ancora all’interno del magazzino. Quindi presumibilmente si può immaginare che i malviventi abbiano agito dopo quell’ora. La banda ha colpito in vari punti del magazzino, visto che la merce trafugata era dislocata in posti molto lontani l’uno dall’altro, tanto che i proprietari ipotizzano che i ladri conoscevano bene il luogo e dove si trovava il materiale che gli interessava.
Titolari sconfortati
Disperato uno dei soci del magazzino edile Osvaldo Taraborelli, che conta nella sua lunghissima attività lavorativa oltre dieci furti. «Devo ancora verificare più dettagliatamente, ma credo che orientativamente il danno supera abbondantemente i 50 mila euro. Non ce la facciamo più, oltre la crisi che ha colpito l’edilizia in questa zona, dobbiamo anche subire furti a ripetizione che ci stanno ammazzando sotto tutti i punti di vista». I ladri, da una prima ricostruzione avrebbero scavalcato il cancello, per poi caricare uno dei camion dell’impresa di rubinetteria, caldaie, scaldabagni, mobili da bagno, box docce, tubi di rame di tutti i generi, un costoso isolante ed altro materiale ancora. Caricato il camion i ladri sono scappati con il camion pieno di refurtiva, uscendo dalla porta principale, non prima di aver bevuto dello spumante trovano all’interno degli uffici. Il magazzino, purtroppo, non è dotato di telecamere di videosorveglianza, quindi le indagini saranno più difficili. Sarebbe auspicabile che gli enti preposti pensassero bene di posizionare una telecamera (video sorveglianza) agli Altipiani di Arcinazzo all’altezza del chilometro zero della strada provinciale n° 28, unica via di fuga per i ladri, così da diventare – come afferma anche il maresciallo Salvatore Nicoltra - un ottimo deterrente per quanti volessero effettuare atti criminosi a Trevi e Filettino, e per facilitare anche le eventuali indagini.