Una domenica da dimenticare per due cacciatori che hanno avuto un incontro a dir poco ravvicinato con un enorme esemplare di cinghiale. Feriti, ma fuori pericolo, uno dei due, appena uscito dall'ospedale di Sora, racconta la drammatica vicenda. «Faccio il cinghialaio da anni - sottolinea Domenico Rea (per tutti Nico) il 44enne di Arpino - e non mi è mai capitato di ritrovarmi a tu per tu con un cinghiale di almeno 2 quintali. Durante la battuta di caccia, notati un paio di esemplari, abbiamo sparato e ferito uno dei due. Da quel momento è iniziata la drammatica corsa che ci ha portato dalla parte alta del paese fino all’area della Riserva Naturale, percorrendo circa 4 chilometri. Il nostro intento era quello di salvare i tre cani che si erano lanciati all’ inseguimento del cinghiale e così, disarmati, abbiamo rincorso gli animali. Una volta giunti sui terreni dell’area protetta abbiamo assistito ad una lotta tra i nostri segugi e il cinghiale. Così abbiamo tentato di separarli, ma ci siamo andati di mezzo noi».

Nico Rea racconta ancora gli attimi di terrore vissuti ieri mattina. «Si è trattato di un vero e proprio combattimento: ho anche cercato di afferrare il cinghiale per le zampe, ma era talmente inferocito a causa della ferita che è arrivato ad aggredire rovinosamente il mio amico. estenuati dalla lotta e con l’aiuto dei cani, l’esemplare è infine scappato. Ora sono a casa, monitorato da medici e infermieri, poiché i denti dei cinghiali che scavano in profondità, portano gravi infezioni. Rimarrò a letto pe raltri 10 giorni, dopodiché tornerò a Posta Fibreno alla ricerca di quel maledetto cinghiale che intendo abbattere. Nel frattempo auguro una buona guarigione al mio amico e compagno di caccia».