È la vicepresidente dell’associazione portatori di handicap del centro sociale integrato di via Armando Fabi (Afaf), ma soprattutto è la mamma di un ragazzo disabile, che quotidianamente lotta per sopravvivere in una società sempre più disattenta alle esigenze di alcuni cittadini.
Antonietta Mastronardi, appresa la notizia dello stop dei lavori di riqualificazione di piazza Risorgimento, e conosciute le motivazioni addotte dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio del Lazio, è letteralmente andata su tutte le furie. Non ci sta a quelle parole che, dice, fanno male più di un pugno nello stomaco. E oggi rivendica giustizia per suo figlio e per i tanti giovani, e non, che vivono la sua stessa condizione.
La signora Antonietta non c’ha pensato due volte e ha tentato di contattare gli uffici dell’organo ministeriale per parlare con chi quella lettera, in cui si dice che la «proposta del Comune appare eccessivamente subordinata alle esigenze di accessibilità per i diversamente abili», l’ha sottoscritta.

(Servizio sull'edizione di oggi 29 settembre)