Reintegra della professoressa Isabella Mastrobuono al vertice della Asl di Frosinone, difficilmente l’ipotesi potrà concretizzarsi sul piano pratico. Nonostante il Tar del Lazio abbia accolto in toto sia il ricorso che “i motivi aggiunti”, come si legge nella sentenza. Dando pienamente ragione alla Mastrobuono, rappresentata e difesa in giudizio dagli avvocati Edoardo Giardino e Francesco Castiello.

Alla Regione Lazio, infatti, stanno analizzando nel dettaglio il decreto legislativo numero 39 dell’8 aprile 2013. L’articolo 5 riguarda il tema “dell’inconferibilità di incarichi di direzione delle Aziende sanitarie locali e soggetti provenienti da enti di diritto privato regolati o finanziati”. Recita il testo: «Gli incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo nelle aziende sanitarie locali non possono essere conferiti a coloro che, nei due anni precedenti, abbiano svolto incarichi e ricoperto cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati dal servi- zio sanitario regionale».

Il punto è che alla professoressa Isabella Mastrobuono il 13 ottobre scorso è stato conferito l’incarico di direttore sanitario della Nuova Villa Claudia, prestigiosa clinica privata di Roma, accreditata e autorizzata dalla Regione Lazio per diverse branche specialistiche (urologia e ginecologia, analisi di laboratorio e diagnostica per immagini, cardiologia ed emodialisi). Dalla Regione Lazio non hanno dubbi sull’inconferibilità.

L’avvocato Francesco Castiello, uno dei due legali della Mastrobuono, invece dice: «Questo aspetto non è stato oggetto del contenzioso. Per quello che ci riguarda c’è la sentenza del Tar, che stabilisce il reintegro della professoressa Isabella Mastrobuono. Per il resto valuteremo una volta che sarà data esecuzione alla sentenza. Proprio oggi (ndr: ieri per chi legge) abbiamo notificato la sentenza, chiedendone l’esecuzione entro le successive quarantotto ore. Per noi non c’è margine di scelta se non quello dell’esecuzione della sentenza stessa».

Gli avvocati della Mastrobuono puntano sul fatto che la sentenza del Tar ha stabilito che i due decreti della Regione sulla “non conferma” della Mastrobuono non potevano essere adottati. E quindi sono da ritenersi annullati. A questo punto bisognerà anche aspettare quali saranno le successive mosse della Regione Lazio, che appare intenzionata in ogni caso ad impugnare la sentenza del Tar al Consiglio di Stato chiedendo l’immediata sospensiva. Insomma, la “battaglia legale” andrà avanti.

Un altro punto è quello del contratto della professoressa Mastrobuono con la Asl di Frosinone, che sarebbe dovuto scadere il 4 febbraio prossimo. Ma c’è da considerare che la “non conferma” dell’ottobre 2015 ha nella sostanza impedito alla Mastrobuono di rimanere al vertice dell’Azienda Sanitaria negli ultimi quindici mesi. Una vicenda intricata. Tra i “motivi aggiunti” contemplati nella sentenza del Tar che ha accolto il ricorso della Mastrobuono c’è anche il decreto di commissariamento della Asl di Frosinone. Ma va detto che la Regione Lazio, in una nota dello scorso 17 gennaio, ha scritto che a suo giudizio «il pronunciamento non interviene sul contratto dell’attuale commissario Luigi Macchitella che pertanto resta nel pieno delle sue funzioni». Il braccio di ferro è destinato a continuare.