Una trattativa serpeggia tra Comune e Acea pur nei meandri giudiziari che lasciano entrambi i soggetti ufficialmente fermi sulle loro posizioni. Eppure, come succede spesso, il dialogo tra enti câè, soprattutto di fronte allâineluttabilità del passaggio degli impianti comunali alla società privata.
Lo aveva confermato anche il sindaco: «Sul caso Acea stanno dialogando gli avvocati e i tecnici degli uffici». E ieri è stato lâingegner Pio Pacitti a fornire qualche dettaglio in più. à lui lâuomo-chiave dellâintera vicenda, lâispiratore e la mente di tanti passaggi operativi: âviveâ nel Comune da decenni e si occupa di acqua da prima che nascessero gli Ato. à a capo del V settore, nevralgico per la cessione degli impianti ad Acea che ha vinto davanti a tutti i tribunali, e pur avendo sorpassato la soglia della pensione mantiene la titolarità di alcuni procedimenti, come deliberato dalla giunta.
«Io ho avanzato delle proposte ad Acea, vantaggiose e cautelative. Se dovessero essere accolte ci sarebbe un buon risultato per la cittadinanza». In sostanza ci sarebbe una situazione debitoria con Acea, soprattutto per quanto riguarda i canoni di depurazione più vari contenziosi, come quello instaurato perla mancata consegna degli impianti, da mettere sulla bilancia. Lâidea dellâente è quella di trovare una âviaâ che possa condurre verso la conclusione ditutti i procedimenti, non solo quello relativo agli impianti.
Anche perché «vista lâineluttabilità del passaggio ad Acea» si ragiona su possibili vantaggi, ad esempio, nella rateizzazione delle pendenze. Ma si discute, sempre ufficiosamente, anche dellâadeguamento delle tariffe. Gli abitanti del centro, che non hanno mai âassaggiatoâ una bolletta diversa da quella comunale, potrebbero avere un adeguamento âcalibratoâ. Magari per un certo arco di tempo potrebbe mantenere quasi invariati i canoni, per poi adeguarsi progressivamente.
«Sono solo proposte verbali - precisa Pacitti - noi le stiamo avanzando, in totale armonia, il resto si vedrà ». Intanto, a bloccare la cessione degli impianti câè lâordinanza del 10 settembre con cui il sindaco ordina agli uffici di continuare lâerogazione in virtù del fatto che Acea non possiede risorse proprie. Ordinanza impugnata, perché ritenuta illeggittima, dalgestore idrico. Ora,di nuovo, la palla passa ai giudici.