Bisogna mettersi l’anima in pace e aspettare. Aspettare di prendere la linea al centro di prenotazione telefonico, se c’è, o aspettare che scorra la coda allo sportello. Va poi dato il tempo all’operatore di trovare una struttura disponibile a fare la visita o l’esame, sincerarsi che non sia troppo distante da casa e iniziare a fare i calcoli.

Quella delle liste d’attesa è una piaga che tutti ben conoscono. Un problema che più volte, e a scadenze fisse,la politica si ripromette di risolvere. Di certo c’è che la vita quotidiana di chi deve sottoporsi a un controllo specialistico può diventare un inferno. I tempi sono lunghissimi e in alcuni casi rivolgersi al privato resta la soluzione preferibile per chi ha un problema imminente.

Soprattutto quando quegli esami, spesso ordinati dal medico curante, potrebbero essere molto utili a prevenire malattie più gravi o a diagnosticare per tempo patologie mortali. La provincia di Frosinone non fa eccezione.

Consultando il portale della Regione Lazio si può comprendere, attraverso i freddi numeri, quanto si debba penare per una prenotazione “programmata”, non di tipo urgente che comunque deve essere garantita entro 3 giorni. Pesante, invece, è la situazione relativa a quegli esami che si basano sul motto “meglio prevenire che curare”. E, infatti, ci vuole quasi un anno, 335 giorni, nel distretto di Cassino per ottenere un ecocolordoppler dei tronchi sovraortici: un esame utilizzato per studiare e monitorare i vasi sanguigni che nutrono le arterie della testa e per la diagnosi delle malattie cerebrovascolari. Si tratta del peggior dato dell’intera regione.

Dietro c’è solamente Viterbo con 332 giorni. Se si vuole fare prima, si fa per dire, si deve andare nel di- stretto A (Anagni) per eseguirlo in 319 giorni. Ci si può consolare nel distretto B (Frosinone) dove il tutto si fa in “appena” 286 giorni. Non va meglio per l’ecocolordopplergrafia degli arti inferiori e superiori; un’indagine fondamentale anche per le forme ischemiche, che permette di fare diagnosi e di impostare la terapia appropriata per richiedere approfondimenti diagnostici: 363 giorni a Frosinone e 354 a Cassino. È il dato peggiore del Lazio. Segue Rieti con 305 giorni d’attesa. Per il miracolo bisogna andare a Roma, dove, nel distretto D della capita- le, l’attesa è lunga solo 3 giorni. Buio pesto anche per Oculistica: quasi sette mesi d’attesa ad Anagni.

In realtà sono 202 giorni e permettono di guardare dall’alto in basso, Latina, dove l’oculista lo vedono col binocolo: dopo 316 giorni dalla prenotazione. Negli altri distretti della Ciociaria i tempi sono leggermente più corti: a Cassino bisogna aspettare 162 giorni, a Frosinone 161 mentre a Sora 149.

Per tale esame la nostra provincia ottiene il secondo gradino, in senso negativo. Peggio stanno alla Asl E di Roma con 203 giorni. Una magra soddisfazione visto che si tratta di 24 ore in più. Dulcis in fundo per una mammografia bilaterale, fonda- mentale per le diagnosi tumorali, servono 317 giorni per appena 94 esami eseguiti. Anche questo è il dato peggiore del Lazio. Pazzeschi anche i numeri relativi all’effettuazione di un elettrocardiogramma dinamico.

A Sora l’esame si fa in 234 giorni mentre nei vari distretti di Viterbo l’appuntamento viene fissato tra 55 e 90 giorni. Serve una pazienza infinita per sottoporsi a un’ecografia dell’addome superiore. Al Santissima Trinità (distretto C) occorrono 251 giorni mentre a Cassino bisogna attenderne 236. Sta di fatto che se ci si vuol rivolgere a una struttura pubblica i tempi sono questi.