Lo avevamo anticipato in esclusiva mercoledì 12 ottobre dalle nostre colonne. Adesso lâallarme è stato ribadito dalla Polizia di Stato tramite la propria pagina Facebook âUna vita da socialâ. Il caso è quello delle truffe telefoniche che si consumano con dialoghi semplici e apparentemente innocui che carpiscono la fiducia degli utenti: âà lei il Sig...?â. Se rispondi âSìâ al telefono sei nei guai. Occhio, quindi, a come rispondete.
«Un sì è sufficiente per cambiare gestore ed essere truffati sulle proprie bollette di gas ed energia. Già da tempo molti consumatori si rivolgono allâAdoc di Frosinone, segnalando âstraneâ telefonate da parte di società , che nonostante non si identifichino precisamente, si mostrano interessate a ricevere informazioni relative a fatture di luce e gas - si legge nel post - riscontrando un prezzo troppo elevato e assicurando lâattivazione di una tariffa più vantaggiosa».
«à sufficiente che il consumatore fornisca gli estremi di una sola fattura e il gioco è fatto - si sottolinea - Lo scopo è quello di ottenere i numeri dei codici pod e pdr, necessari ai fini del passaggio di gestore. Il gioco è semplice. La società telefona e chiede âè lei il Sigâ¦?â ed è sufficiente un semplice âsìâ. Che viene usato per fingere il consenso del cliente ad un contratto mai richiesto».
«Il consumatore deve, al fine di tutelarsi, chiedere alla società di identificarsi esplicitamente e chiaramente per avere la certezza di parlare con il proprio gestore e deve astenersi, sempre, dal fornire i codici Pod e Pdr - è l'invito della polizia - Se invece è stato attivato un contratto di cambio gestore mai richiesto bisogna, quanto prima, disconoscere tale fittizia attivazione». Peraltro «il contratto concluso per telefono è da considerarsi semplice proposta contrattuale, alla quale deve necessariamente seguire una conferma per iscritto da parte del consumatore. Questâultimo è vincolato solo dopo aver controfirmato lâofferta», scrive la polizia nel suo post aggiungendo: «In altri termini, se non câè accettazione per iscritto non sorge alcun obbligo per il consumatore di fornire alcuna prestazione corrispettiva».