Era lo scorso mese di aprile quando, all’interno dell’Università degli Studi di Cassino, durante lo svolgimento di una sessione d’esami, si era scatenata una lite tra alcuni candidati respinti, i loro familiari e la commissione. Le fasi del diverbio erano state riprese con il telefono cellulare da un fotografo professionista che era stato notato dai presenti. Tutti, studenti, parenti e alcuni amici avevano iniziato a inveire contro quel ragazzo riuscendo, nella concitazione, a sottrargli il telefono cellulare usato per quelle riprese.

Il personale della Polizia di Stato del Commissariato di Cassino intervenne in quella circostanza per sedare gli animi e riuscì a recuperare il telefono all’interno di un bagno dell’Università. Poi è iniziata una delicata fase per ricostruire i fotogrammi del filmato causa del diverbio. I poliziotti hanno proceduto all’esame dei frame presenti sul dispositivo riuscendo, dopo un paziente lavoro di identificazione, a risalire al ladro che è stato quindi denunciato. Ci sono voluti cinque mesi ma alla fine il colpevole è finito nella rete degli agenti del Commissariato di Cassino.

Non sarebbe la prima volta che gli animi si scaldano durante le sessioni di esami e non solo, infatti ultimamente addirittura durante le discussioni delle lauree furono diversi gli episodi in cui ignoti tentarono di appiccare incendi nei cestini e nei bagni del Campus creando scompiglio e disagi per i laureandi, i loro familiari e le commissioni. Notizie che portarono l’Università cassinate alla ribalta delle cronache nazionali.

In questo caso, grazie a un lavoro certosino condotto dagli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Cassino, il colpevole ha un volto ben preciso e sicuramente pagherà per quello che ha commesso. Una discussione o del disappunto per una valutazione ritenuta ingiusta durante gli esami è comprensibile, e sicuramente non è un caso raro, ma addirittura arrivare a insultare un professionista per poi sottrargli il telefono sembra davvero un atteggiamento esagerato. Ma le immagini non mentono e hanno incastrato il colpevole.