Una città a misura di disabile. Un obiettivo ancora distante per tanti centri italiani dove chi è costretto a muoversi su una sedie a rotelle trova di fronte a sé montagne invalicabili. A redigere una classifica delle province più sensibili alla disabilità e quelle meno virtuose è stata l’Anmil che ha puntato l’attenzione sulla vivibilità. L’associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro in collaborazione con la Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità ha dato i voti da 1 a 10.

Nessuna città italiana ha ottenuto il massimo: a vincere sono in quattro, tre province del Nord, Cremona, Ferrara e Torino e una del Sud, Siracusa con un punteggio di 8 su 10. Quest’ultima è la classica eccezione che conferma la regola in un’Italia anche in questo caso a due velocità. Frosinone si piazza al 27esimo posto e dunque nella parte medio alta della classifica, chiusa, con un punteggio di 2 da Agrigento, Campobasso e L’Aquila. Nel Lazio, la migliore è Latina, decima con un voto di 7 come Rimini, Brescia, Verona, Ravenna e Reggio Emilia. Quindi c’è Frosinone con il suo 6 a pari merito, tra le altre, con Aosta, Bergamo, Mantova, Massa Carrara, Perugia, Rieti, Salerno, Savona e Udine. Viterbo, invece, con 5 è 58esima, mentre Roma è ottantesima con 4.

L’associazione ha voluto mettere a confronto le varie province italiane, con il giudizio di chi le vive quotidianamente su una sedia a rotelle o è un grande invalido del lavoro, per capire quanto si è fatto finora per abbattere le barriere architettoniche o per garantire l’accessibilità dei disabili nei negozi, bar e ristoranti. Ma anche per offrire la possibilità di compiere percorsi turistici nelle città, cosa non sempre garantita. Non a caso alcuni giudizi sono arrivati da turisti che conoscono bene anche una seconda città.

Nel corso degli anni la situazione è migliorata un po’ ovunque, ma restano tante barriere da superare. Compresa l’inciviltà di quanti parcheggiano l’auto nei posti riservati ai disabili all’ospedale come al Comune alle Poste o al centro commerciale o sui marciapiedi costringendo chi si muove in carrozzina a improbabili zigzag tra le auto. Per non parlare di quei marciapiedi, e Frosinone da questo punto non ne è esente (basta farsi un giro per viale America Latina), con i pali della luce piazzati esattamente al centro di modo che le carrozzelle non riescono a passare né a destra né a sinistra.

Quello dell’Anmil, per il momento, è un primo studio tutto concentrato sulla vivibilità, dando per scontato che l’accessibilità, almeno negli edifici pubblici,è garantita dappertutto. Si è voluto considerare anche la differenza tra il muoversi nella propria città, dove si può contare sull’aiuto di parenti e amici, e il farlo in un’altra da turista dove le problematiche vengono affrontate da soli. Altro elemento considerato è l’accessibilità agli esercizi commerciali.

Pur non avendo l’obbligo di adottare particolari accortezze, l’Anmil vorrebbe una maggiore sensibilità per gli scivoli, ma anche per cose molto più semplici, cui nessuno pensa, ma che hanno grande importanza per chi è disabile e non riesce ad accomodarsi sotto un tavolo di un pizzeria o nemmeno ad aprire la porta di un negozio.