L’istituto delle suore della congregazione delle Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario è stato venduto. Questo quanto accaduto nel corso dell’ultima seduta dell’asta pubblica in cui era finito l’im - mobile La “bomba” è esplosa lo scorso mese di aprile quando si venne a sapere che l’istituto delle Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario era finito all’asta giudiziaria. La struttura di via XXIV Maggio è finita all’asta insieme ad altri beni sparsi sul territorio nazionale riconducibili alla congregazione.

Il perché di un simile atto è spiegato dai numerosi debiti che le Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario hanno accumulato a livello nazionale, e non locale. Un fatto che ha scosso profondamente la comunità pontecorvese. L’istituto, infatti, è presente nella città fluviale sin dal 1858. L’edificio è stato valutato, per la prima asta pubblica, un milione di euro. Un prezzo importante per una struttura che può contare su una superficie complessiva di ben 2480 metri quadrati divisa in diversi livelli e con tanto di area esterna. Nel corso dei mesi sono stati tanti gli appelli dei genitori degli alunni che frequentano l’istituto.

Raccolte firme, lettere inviate a politici e prelati fino alla missiva più importante: quella indirizzata a papa Francesco, in cui le mamme e i papà raccontavano cosa fossero per loro le suore del Monte Calvario presenti nella città fluviale da oltre 150 anni: «Sono gli angeli a cui affidiamo ciò che di più prezioso il Signore ha voluto donarci: i nostri figli. Sono coloro che, giorno dopo giorno, con dedizione e pazienza, accudiscono, educano e amano i nostri bambini come delle vere e proprie mamme. Da ben 158 anni le suore sono parte integrante delle nostre vite, sia attraverso l’asilo sia come punto di riferimento per la Santa Messa».

Ma nonostante i tanti sforzi l’epilogo per questa struttura non è stato quello che tutti si aspettavano. Stando alle indiscrezioni filtrate negli ultimi giorni sembrerebbe che questa volta siano state presentate ben due offerte per l’edificio che, di fatto, è venduto. Sempre i ben informati asseriscono che una delle due offerte possa provenire da un pontecorvese. Sull’altra è mistero. Ora tutti sono in attesa di capire come sarà utilizzata la struttura. Sui progetti dei possibili acquirenti vige il massimo riserbo. Non è neppure escluso che possa essere riconvertita in centro di formazione.