L’arrivo di trenta profughi in una struttura alberghiera a via San Magno scatena il putiferio. E così dopo i casi di altri centri della Provincia, ora la bagarre si scatena nella città dei papi. Martedì pomeriggio una rappresentanza di Casapound ha protestato davanti all’ex hotel Santoro, confermando l’intransigenza del sodalizio nei confronti degli immigrati. La protesta ha provocato una serie di reazioni, dal plauso alla condanna, e in molti hanno sussurrato “come al solito, spetta ai ragazzi di Valeriano Tasca smuovere l’immobilismo dello stagno”. Intanto le voci di possibili ulteriori collocamenti (una cinquantina di profughi verso l’ex Collegio della Sanità ex Hotel Bracaglia?) tengono banco.

Il Comune replica

«Condanniamo fermamente ogni manifestazione di intolleranza verso i rifugiati ospitati in città. Si continua ad alimentare paura, diffidenza e aperta ostilità nei confronti di persone che hanno la sola colpa di non avere più una patria. Le continue provocazioni, a loro volta, alimentano un forte risentimento che inasprisce i rapporti e possono portare a episodi drammatici come già accaduto in altre città; il messaggio è fortemente diseducativo. I rifugiati hanno uno status giuridico riconosciuto dal Diritto internazionale e da quelle nazioni, come l'Italia, che da sempre difendono e sostengono il diritto delle persone come forma di civiltà universale. In quanto al ruolo del Comune di Anagni nella vicenda, è bene ricordare che l'accoglienza ai rifugiati e ai richiedenti asilo è gestito dal Ministero dell'Interno».

Il Partito Democratico

«Il Circolo del Partito Democratico plaude a tutti quei cittadini anagnini che stanno reagendo con la giusta preoccupazione, attenzione, interesse e partecipazione alla presenza nella nostra città di rifugiati in attesa di asilo politico, ospitati in varie strutture di Anagni. Anche la nostra città fa la sua parte in questa che è un’emergenza umanitaria globale. Sono state molto belle le reazioni di dissenso dei cittadini, per strada e sui social, verso la manifestazione di rifiuto dei rifugiati, messa in piedi dal locale gruppo di Casapound, che ha tentato di affrontare il tema da un punto di vista totalmente sbagliato e solo demagogico. L’accoglienza dei profughi, nei limiti di quello che ciascun territorio può fare, non è una scelta ma una necessità. Mentre è una scelta costruire canali e ponti di dialogo. Il Pd è impegnato nella promozione dell’integrazione, strada lunga e difficile ma la sola che può condurci ad una società migliore, e a risolvere le emergenze come quella che abbiamo davanti. Il tutto nel rispetto della legalità, dei diritti e libertà di tutti».