Ti masturbi in pubblico? Fai l'amore in un'auto davanti agli occhi di tutti? Indossi il famoso e classico impermeabile e scopri le "nudità" nel parco davanti a giovani e vecchiette? Ti apparti con una prostituta dietro un cespuglio non ben nascosto? Beh, fino a ieri si finiva alla sbarra per aver commesso un reato penale. Da adesso in poi basterà pagare una multa, magari anche irrisoria, e tutto sarà risolto. Insomma, il comportamento resterà illecito ma non ricadrà più sotto la scure del codice penale ma rientrerà nell'ambito del solo diritto amministrativo. E la nuova impostazione giuridica riguarderà solo i nuovi reati e non già quelli vecchi, per i quali non è previsto alcun colpo di spugna. 

Tanto si legge sul sito specializzato in questioni giuridiche "laleggepertutti.it". Una decisione assunta, almeno sulla carta, per rimediare alle lacune di un ordinamento che, lasciando la casistica nella sfera penale, non riusciva a punire adeguatamente i colpevoli di tali comportamenti illeciti. Il punto, infatti, è che i vecchi processi penali non sortivano spesso i risultati sperati e, tra prescrizione, vizi di forma, notifiche e tempi biblici, non menzione sul casellario, tenuità del fatto e non punizione, nessuno pagava veramente il prezzo delle proprie azioni.

Ora invece le cose sono cambiate e, sebbene la fedina penale resti immacolata – ma del resto, chi si interessa, di questi tempi, di una pipì in mezzo alla strada? – il portafogli del colpevole piangerà pene amare. Già, perché oggi è prevista una multa da 5mila a 30mila euro: multa però che, seguendo le regole del procedimento amministrativo, è immediata, certa e anche più facile da comminare. Certo, l’interessato potrà sempre far ricorso e opporsi, ma nel frattempo deve pagare. E questo, certo, può essere un grosso deterrente. 

A stabilire i nuovi principi è stata una recente sentenza della Cassazione che fa il punto sull’intervenuta depenalizzazione del reato di atti osceni in luogo pubblico. L’occasione è stata quella di un uomo sorpreso a masturbarsi davanti ad alcune giovani ragazze. L’episodio risaliva a prima dell’intervenuta riforma che ha cancellato il reato, ma la Corte ha ricordato che, in tema di diritto penale, ogni volta che interviene una modifica della norma più favorevole al colpevole, si applica la sanzione più lieve anche ai fatti passati.

Da oggi, quindi, masturbarsi in pubblico non è più reato, ma commette un illecito sanzionato con una multa sonora. Multa che viene comminata dalla Prefettura.