Grembiulini, cartelle, quaderni e gadget alla moda: standard troppo alti per le famiglie di Cassino e del suo hinterland in evidente difficoltà. La scuola diventa giorno dopo giorno un lusso per pochi. E questo vale anche per i piccoli del nido. L’asilo nido ha raggiunto costi elevatissimi e così non tutti possono permetterselo: tanta mamme lavoratrici sono costrette a fare salti mortali per far combaciare orari e costi con il risultato che tutto diventa un grande sacrificio.

I bambini diventano pacchi che viaggiano tra strutture pubbliche, private e casa di nonni e zii. La maternità prevede tre mesi dopo il parto e il rientro al lavoro, se la mamma sente la necessità di altro tempo con il suo pargolo è costretta a chiedere congedo dietro una retribuzione del 30% che spesso non aiuta a far fronte neanche alle spese minime per latte in polvere, pappine e pannolini. A Cassino ci sono due asili nido comunali, uno dei due è convenzionato.

Il costo massimo per i servizi del nido si aggirano intorno alle 400 euro. Per questo in molti preferiscono andare in strutture private: così il mantenimento nella città martire per un bambino - tra nido, latte, pannolini e svezzamento - potrebbe aggirarsi intorno ai 600 euro. Se tutto va bene.

«Nessuno ci aiuta, ci sono persone che hanno problemi economici importanti, ma chi lavora si trova in maggiori difficoltà di chi invece non ha nulla e può contare su un minimo sostentamento – ha dichiarato una mamma di Cassino – Mi sono recata all’ufficio dei Servizi sociali perchè nonostante il lavoro, mandare i bambini all’asilo nido è un lusso che possono permettersi ben poche famiglie italiane a un prezzo non proprio alla portata di tutti». Così le mamme lavoratrici di Cassino si vedono sempre più spesso costrette ad affidare i loro piccoli a parenti, quando possibile, o ludoteche che pagano ad ore.

«Quello che ci preoccupa – ha proseguito un papà – è lo stress subito dai nostri figli, ma anche per le maestre che sono costrette nelle strutture pubbliche a seguire molti bambini. Si potrebbero aprire altre strutture, offrire ai cittadini di questa città la possibilità di lavorare tranquilli e di poter usufruire di asili nido a prezzi concorrenziali, come dovrebbe essere per strutture pubbliche per le quali paghiamo tasse».