C’è anche un ceccanese coinvolto nella vicenda che ha portato agli arresti domiciliari l’ex responsabile del commissariato di Ostia Antonio Franco. Si tratta di Mauro Carfagna, 43 anni, titolare di quattro sale giochi sul litorale romano.

Carfagna era finito agli arresti il 29 luglio con l’accusa di aver corrotto il dirigente della questura. Oggetto della corruzione sarebbe stato il pagamento di un canone mensile di quattromila euro per un appartamento utilizzato da Franco per alcuni appuntamenti galanti. Ora il tribunale del Riesame ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Giampiero Vellucci e ha concesso i domiciliari a Carfagna. La linea difensiva esposta davanti al tribunale della Libertà è stata che non si poteva escludere che il canone di affitto fosse pagato direttamente dal funzionario di polizia attraverso lo stesso Carfagna.

In pratica dato che l’ex responsabile del commissariato (nel frattempo trasferito a Lucca) non poteva figurare come affittuario quindi se lo sarebbe intestato Carfagna. Il quale ha però spiegato che era il dirigente a passargli quei soldi. Per l’accusa l’affitto dell’appartamento sarebbe stato il prezzo della corruzione per essere avvertito dei controlli che la polizia avrebbe fatto nelle sale giochi di Carfagna e di consigli sulla gestione delle pratiche amministrative. Versione che, però, Carfagna ha sempre negato e che, ora, il Riesame sembra in qualche modo avvalorare.