La crisi economica che ha decimato il numero di imprese attive ha sicuramente un ruolo nella scelta di molte imprese di avvalersi di manodopera irregolare. Tuttavia i controlli ci sono e fioccano sanzioni e denunce.
È il quadro che emerge dal rapporto 2014 dell’ispettorato del lavoro: il Frusinate è tra le province del Lazio dove si riscontrano le maggiori irregolarità. Su circa 1.500 aziende controllate oltre mille sono risultate non in regola. Il più altro numero di infrazioni riscontrate dal personale dell’ispettorato del lavoro si ha nei settori dell’edilizia e del terziario.
Su 1.067 lavoratori controllati 362 sono risultati essere completamente in nero, per una percentuale del 33,9%. Tra le violazioni maggiormente riscontrate quelle sull’orario di lavoro, ma anche al codice della strada. Nei casi di irregolarità più gravi si è arrivati persino alla sospensione dell’attività imprenditoriale. I provvedimenti in questione hanno riguardato principalmente il terziario.
Un altro grave problema è quello della sicurezza sui luoghi di lavoro, spesso molto sottovalutata. Ed è qui che emergono le maggiori criticità. Su 278 aziende controllate ben 226 sono risultate essere non in regola, ovvero più di otto su dieci. Per violazioni in materia previdenziale sono state emesse 383 prescrizioni penali.
Sul fronte del recupero dei crediti non corrisposti al personale dipendente, gli ispettori del lavoro hanno utilizzato il regime della diffida accertativa che consente di avere in mano un provvedimento immediatamente esecutivo. In questo modo sono stati recuperati crediti per 713.000 euro.
La lotta al lavoro nero continua dunque senza sosta. Ciò nonostante le carenze dei mezzi a disposizione del personale deputato ai controlli. Il periodo di crisi, poi, non aiuta. Con la necessità di tagliare ad ogni costo, molto spesso a farne le spese è la sicurezza sul lavoro. Eppure, secondo i dati dell’Osservatorio di Vega engineering, la provincia di Frosinone nel 2011 era al quinto posto in Italia per incidenza di incidenti mortali sul lavoro in relazione agli occupati con 13 casi totali. Poi Frosinone è scivolata al 70esimo posto nel 2012 con 3 casi per risalire al 29esimo posto l’anno successivo con altri cinque casi. Nel triennio in questione Frosinone è 15esima in Italia.