Tra ottobre scorso e aprile di quest’anno la custodia dei cani randagi accalappiati nel territorio di Atina è costata all’amministrazione, dunque ai cittadini, poco meno di 5000 euro. Ma i soldi pagati ai tre canili cui Atina si serve copre solo sei mesi, quindi, nell’arco di un intero anno la cifra si deve intendere raddoppiata e, fin quando l’ospite della struttura di ricovero, gode di buona salute e se qualche anima caritatevole non lo adotta, è destinata a rimanere immutata nel tempo. Dunque la cifra non dovrebbe discostarsi da quelle pagate negli altri anni: nel 2015, infatti, il costo per il mantenimento dei randagi presso i vari canili si aggirò sui 15000 euro.

Il fenomeno del randagismo persiste ad Atina e anzi si alimenta con presenze che rinnovano quelle dei cani già prelevati e portati nei canili autorizzati. Il comandante della Polizia locale di Atina, Benito Perella ci tiene a sottolineare che Atina è in prima linea nella lotta contro il randagismo per questo nello scorso mese di maggio Atina, insieme a Picinisco e Settefrati organizzarono il Microchip Day nel quale vennero sistemati i microchip sottopelle a tutti i cani che vi furono portati. «Ed è stato un successo – ci racconta Perella – in quell’occasione furono impiantati 220 microchip su altrettanti cani e la parte del leone la fece Settefrati che portò quasi cento cani». Fu allora che Perella annunciò una campagna perla sterilizzazione dei cani: «sarà un’operazione che inciderà più sostanzialmente sulla proliferazione incontrollata dei cani e sulla prevenzione del randagismo».

Intanto il fenomeno non cessa di alimentare preoccupazioni all’am ministrazione atinate e di quelle dei comuni limitrofi: ultimo caso segnalato quello di una coppia di cani, notati sulle strade del centro di Picinisco. Lunedì scorso l’intervento per prelevarli e condurli nelle solite strutture autorizzate. Per non parlare del fenomeno dell’abbandono dei cani che si manifesta con l’estate. A proposito si ricorda l’episodio di qualche settimana fa quando una quarantenne di Belmonte Castello fu denunciata per aver abbandonato un cucciolo in superstrada. Ma si sta cercando di correre ai ripari: «Stiamo incoraggiando due associazioni di volontariato che operano nei comuni di Atina e Villa Latina – spiega Perella - e che si occupano proprio dei cani e dei cuccioli senza padrone. Li fanno vaccinare nelle struttureAsl eli accudiscono fin quando qualcuno non ne chieda l’affidamento».