Blitz della Digos in Comune: sequestrati numerosi faldoni e computer dagli uffici di Palazzo Marconi. Un weekend indimenticabile per i funzionari comunali che insieme al sindaco hanno ricevuto l’inaspettata visita degli agenti arrivati in borghese. Dodici ore di controlli serrati per acquisire documenti sicuramente importanti e a quanto pare relativi alle ultime elezioni amministrative. Immediata la fuga di notizie su una vicenda che se accertata costerebbe molto all’immagine della neo amministrazione e del paese intero.

Tutto sarebbe partito da una segnalazione, seguita da denuncia, agli uffici della Procura della Repubblica di Frosinone. Nell’atto di querela comparirebbero capi di accusa ancora tutti da dimostrare assai gravi e riguarderebbero amministratori e alcuni impiegati comunali. L’indagine appena partita rischia di far saltare molte teste, ovviamente al momento non ci sono prove che attestino quanto contestato.

Visto il viavai dal Municipio di agenti del nucleo di investigazione generale ed operazione speciali della Questura, la notizia si è presto diffusa in paese con grande stupore degli elettori che già in campagna elettorale avevano percepito un clima particolarmente ostile. E in breve tempo, proprio i veleni delle elezioni sarebbero finiti sotto la lente d’ingrandimento della Digos che avrebbe già aperto un’inchiesta su cui vige il massimo riserbo.

L’apertura di un fascicolo è il passo successivo. Intanto nella denuncia finita nelle mani della Procura sarebbero stati forniti tutti gli elementi ritenuti utili a dare un quadro di una campagna elettorale al vetriolo. Voci di Palazzo parlano di sussidi straordinari elargiti a pioggia proprio a ridosso della campagna 2016 e senza un corretto iter procedurale, in cambio di voto. Ovviamente stiamo parlando di un presunto illecito ancora tutto da dimostrare. C’è poi chi per smorzare i toni ha parlato invece di comuni controlli del personale comunale, una prassi del tutto normale che non dovrebbe destare alcuna preoccupazione.