A spasso per le strade di Strangolagalli con la sorella e la compagna. Peccato che era agli arresti domiciliari. L’uomo, un ventiseienne del posto, doveva scontare una pena definitiva di 4 anni per danneggiamento e incendio. Beccato dai carabinieri della locale stazione, è stato nuovamente arrestato in attesa della celebrazione del rito direttissimo. È lui uno dei due autori dell’attentato incendiario contro Bruno Falena, maresciallo dei carabinieri della stazione di Ceprano, avvenuto nella notte tra il 18 e il 19 novembre del 2011.

All’epoca aveva solo 21 anni e venne arrestato alla fine di febbraio del 2012, al termine delle indagini coordinate dalla Procura di Frosinone che avevano permesso anche di individuare un complice minorenne originario di Aquino. I due dopo aver prelevato benzina in un distributore di Arce, si erano recati a casa del maresciallo e si erano avvicinati a piedi alle autovetture incendiandole per poi fuggire. Stava ora scontando la pena definitiva: 4 anni agli arresti domiciliari. Ma aveva trovato comunque il modo di andarsene in giro con amici e parenti. Anche l’altra notte aveva creduto di farla franca, invece è stato beccato dai carabinieri della locale stazione. I militari lo avevano visto uscire e si erano appostati sotto casa.

Quando l’auto è rientrata, al suo interno oltre alla convivente e alla sorella c’era anche lui che cercava di nascondersi sotto il sedile posteriore. Una mossa poco astuta che è costata al ventiseienne un nuovo arresto per il reato di evasione. Le due donne sono state invece denunciate a piede libero per il reato di favoreggiamento personale. Questa mattina verrà celebrato il rito direttissimo.