Era finito sotto un trattore. Si era gravemente ferito, ma poi si era ripreso, tanto da essere dimesso dallâospedale di Frosinone. Ma Carlo DâAmbrogio, 40 anni, di Villa Santo Stefano è morto per delle complicanze post operatorie. Ieri, il giudice monocratico del tribunale di Frosinone Andrea Cataldi Tassoni ha condannato il medico frusinate M.L., 59 anni, alla pena (sospesa) di quattro mesi di reclusione oltre al risarcimento dei danni ai parenti della vittima, da quantificare in sede civile. Il giudice ha invece bocciato la provvisionale.
I fatti oggetto del processo si riferiscono al luglio del 2010. Lâuomo, residente a Villa Santo Stefano, era stato ricoverato per un brutto infortunio sui campi con un mezzo agricolo. Lâuomo si era fratturato il bacino ed aveva riportato un politrauma. Stando alle accuse sostenute dalla procura, allâatto della dimissione allâuomo non fu prescritto di proseguire la cura anti trombosi con le punture di eparina. Cura alla quale, durante il ricovero, il paziente si era sottoposto.
Stando alle accuse, ribadite ieri in aula dalle parti civili con lâavvocato Alfredo Sica per la moglie e i tre figli, e gli avvocati Bianchi e Zomparelli per i genitori e i fratelli, lâuomo se sottoposto a quella terapia non sarebbe rimasto vittima della trombosi che ne provocò la morte. Di parere opposto i legali del sanitario, gli avvocati Rosario Grieco e Pierpaolo DellâAnno, che hanno negato potesse configurarsi la colpa medica. Il pubblico ministero, nella precedente udienza, aveva chiesto una condanna a sei mesi. Dopo la camera di consiglio la sentenza. La difesa ha preannunciato appello.