Poche ore prima era stato arrestato per aver molestato due donne sul treno, sulla Roma-Cassino, all’altezza di Ceccano. E dopo un rocambolesco inseguimento era stato bloccato, finendo ai domiciliari. Nella stessa serata, però, O.T., 46 anni di Cassino, aveva deciso di uscire ugualmente con la sua auto. Forse, secondo le ipotesi dei carabinieri, per cercare compagnia. Ed è stato arrestato di nuovo finendo in manette.

A lanciare l’allarme sarebbero stati i suoi familiari che improvvisamente non lo hanno più visto in casa. Immediato l’intervento dei carabinieri della Compagnia di Cassino che hanno perlustrato l’intera città trovandolo in un parcheggio, lontano dalla sua abitazione, ancora in macchina. E ai suoi polsi, questa volta per il reato di evasione, sono scattate le manette.

L’allarme era scattato soltanto poche ore prima sul treno diretto a Roma. Secondo quanto accertato dalla polizia l’uomo avrebbe palpeggiato due donne - di 27 e 45 anni, l’una mentre si stava recando in bagno e l’altra mentre stava dormendo - per poi tentare la fuga. Ma invano. Dopo essere stato scoperto, infatti, ha cercato di scendere alla stazione non appena le porte del convoglio si sono aperte alla stazione di Ceccano. Purtroppo per lui, però, proprio in quel momento erano presenti un finanziere ed un militare dell’aeronautica liberi dal servizio che non hanno esitato neppure un istante a lanciarsi in una forsennata fuga per acciuffarlo ferendosi durante la caccia all’uomo, tanto da rendere necessarie persino le cure del 118.

Con l’arrivo della Polfer a supporto dei due rappresentanti delle forze dell’ordine, per il quarantaseienne non c’è stato più nulla da fare. Finendo ai domiciliari. Solo qualche ora più tardi, però, l’uomo non avrebbe resistito al “richiamo” della libertà. O, come ipotizzato dagli uomini del maggiore De Luca, alla voglia di cercare compagnia. Per lui, neppure in questo caso, c’è stata molta speranza di farla franca. Dopo una segnalazione della famiglia ai carabinieri è partita una seconda caccia all’uomo. E non è servito poi tanto ai militari per rintracciare il quarantaseienne che al momento dell’arresto per evasione si trovava - senza alcuna logica spiegazione - nel parcheggio del San Raffaele, in auto. Convalidata ieri la misura, concessi i termini a difesa chiesti dal difensore, è stato trasferito al San Domenico di Cassino in attesa dell’udienza.