Gli automobilisti in transito sulla Frosinone-mare possono tirare un sospiro di sollievo: le multe effettuate con il tutor non sono valide. Lo ha deciso il giudice di pace di Latina che ha accolto il ricorso presentato da una donna contro un verbale per eccesso di velocità. Da quando il dispositivo è entrato in funzione, lo scorso 10 dicembre, in un tratto di una ventina di chilometri, le contravvenzione sono fioccate.

C’è chi ha contato un ritmo di 270 verbali al giorno, circa 8.000 multe al giorno. Altri, come l’avvocato Roberto Iacovacci, con una stima al ribasso, sostengono che da metà dicembre al 18 gennaio sono 3368 i verbali emessi. A incappare nelle macchinette, posizionate in modo speculare sui due tratti di strada, in un tratto dove il limite è a 70, sono stati tantissimi.

I ciociari che vanno al mare o devono spostarsi verso Terracina e viceversa sono una larga parte. C’è chi per evitare altre complicazioni ha pagato, ma alcuni hanno deciso di andare fino in fondo con un ricorso. Così ha fatto l’automobilista A.Z. che si è vista annullare la multa. Una decisione, presa dal giudice di pace di Latina Agostino De Zordo, che ora apre la strada a migliaia di altri ricorsi analoghi.

Il verbale del 26 febbraio era stato emesso dalla polizia municipale di Sonnino e rilevata con dispositivo “Celeritas Evo 1411”, Donato Pescuma, per conto della donna ha presentato ricorso per illegittimità, inidoneità e per non conformità della segnaletica del tutor, per difetto di sottoscrizione del verbalizzante, per difetto di indicazione della funzionalità del sistema di rilevamento e, infine, per difetto di taratura.

Il Comune di Sonnino, difeso dall’avvocato Adriano Giuliano Materiale di Castrocielo, aveva chiesto il rigetto del ricorso. Il giudice di pace, ha accolto il ricorso per «insussistenza dei requisiti di legittimità della procedura seguita per la rilevazione dell’infrazione e, in particolare, della necessaria avvertenza all’utenza».

Non risulta, infatti - si legge nella sentenza depositata l’11 maggio - che il Comune abbia offerto idonea dimostrazione della ottemperanza di tutte le prescrizioni richieste. In particolare non risulta provata «la presenza di idonea segnaletica di preavviso con l’indicazione puntuale del dispositivo di rilevamento utilizzato e tale da renderlo immediatamente riconoscibile». La sentenza potrebbe avere un effetto domino.